Niente interdizione dai pubblici uffici per il comandante dei vigili di Capri, Marica Avellino, in relazione alla vicenda dell’autorizzazione a tenere spettacoli data lo scorso 8 luglio a Guido Lembo, patron di ‘Anema e Core’, il locale dei vip della dolce vita dell’ isola, nonostante la Commissione comunale di vigilanza non si fosse mai riunita per dare il nulla osta.

Lo ha deciso la Cassazione con la sentenza 6904 depositata oggi – l’udienza si e’svolta il 14 febbraio – che ha respinto la richiesta di misura cautelare avanzata dalla Procura di Napoli. I supremi giudici hanno rilevato che la riunione della Commissione si e’ poi tenuta, dopo l’inchiesta della magistratura che a maggio ha fatto scattare i sigilli a quattro night di Capri per mancanza dei requisiti di sicurezza, e – dunque – la situazione e’ stata sanata seppure portando alla luce la prassi di illegalita’ seguita nelle licenze per la movida dell’isola Blu. In sostanza, ad avviso della Cassazione, il ripristino della legalita’ violata, tramite la convocazione della Commissione per quanto tardiva, comporta il venir meno dei presupposti d’urgenza della misura interdittiva. Di contrario avviso era stato il pm napoletano Giovanni Corona che in Cassazione ha sostenuto come la convocazione della Commissione sia stata ”in realta’ determinata solo dalla preoccupazione della Avellino di sanare una situazione di illegalita’ diffusa”. Marica Avellino e’ indagata per abuso di ufficio e falso ideologico. La sua nomina, nel dicembre 2010, a capo dei vigili della ‘Piazzetta’ piu’ famosa del mondo desto’ polemiche perche’ fu direttamente scelta dal sindaco Ciro Lembo nonostante fosse stato indetto un apposito concorso che venne sospeso.

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