“Noi andiamo avanti, chiediamo al Governo di accelerare, di fare tutto quello che è stato promesso, ma nel frattempo non ci fermiamo”. Dopo lo stop ai controlli sulla Terra dei Fuochi da parte del Governo, oggi in quell’area sono ripresi i monitoraggi della Regione Campania attraverso l’Arpac e il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, annuncia per stasera una riunione a Roma con Il Governo e i ministri competenti proprio sulla questione Terra dei Fuochi. “Noi facciamo parte del tavolo – ha detto – a Roma, con gli assessori all’Ambiente e all’Agricoltura, Giovanni Romano e Daniela Nugnes, porteremo anche i risultati del telerilevamento sulle acque che abbiamo fatto con la Capitaneria di porto, attraverso otto missioni che sono una buona pratica”. “Il Governo ha bloccato alcuni controlli perché voleva anteporre il suo rilevamento rispetto ad alcuni temi – ha sottolineato – Discutiamo, ma facciamo anche”. “La legge c’è, ci sono in parte le risorse – ha affermato – e quindi non ci fermiamo, continuano con i controlli sul territorio”. “Qualcuno dall’alto viene a dirci, come è avvenuto, che bisogna fare prima i loro controlli – ha concluso – non capiamo perché dobbiamo fermare i nostri, senza motivazione tecnica non ha senso. Se non c’è un motivo, significa che non è un buon motivo”
I RISULTATI DELL’OPERA DI TELERILEVAMENTO
Provincia di Caserta
Nella provincia di Caserta sono stati ispezionati 30 siti produttivi e proceduto al sequestro di 10 aziende zootecniche per accertate gravi irregolarità ambientali. In particolare nel corso degli accertamenti condotti in coordinamento con Arpac è stato rilevato che le aziende (alcune di esse completamente abusive sia sotto l’aspetto sanitario che urbanistico/edilizio e paesaggistico/ambientale) riversavano completamente in un corso d’acqua superficiale i rifiuti liquidi aziendali (liquami zootecnici) provenienti dalle vasche di raccolta ubicate all’interno della struttura aziendale stessa nonché quelli a vario titolo prodotti nelle aree di pertinenza. Le superfici complessive sequestrate hanno una estensione complessiva superiore ai 250.000 metri quadrati. Oltre 20 persone deferite all’A.G. Valore complessivo delle aziende oltre i venti milioni di euro.
Sempre nel Casertano è stata sequestrata un’azienda di costruzioni e prefabbricati per illecito smaltimento di rifiuti attraverso combustione degli stessi (due soggetti deferiti all’A.G. e sequestro di un’area di 2500 metri quadrati) ed un’industria cementizia con il sequestro di un’area di circa diecimila metri quadrati adibita allo stoccaggio illecito di rifiuti speciali, pericolosi e non (due soggetti deferiti all’A.G.).
Provincia di Napoli
Nel golfo di Napoli (Ischia) è stata svolta un’attività investigativa finalizzata alla verifica della generalità di tutti gli scarichi termo minerali delle strutture ricettive in pubblica fognatura, nonché alla verifica dell’esistenza delle autorizzazioni allo scarico di tutte le strutture alberghiere e termali presenti sulla costa Ischitana e l’identificazione della natura degli stessi (domestica o industriale) con verifica della corretta osservanza del ciclo di smaltimento rifiuti.
Nel corso di questa attività sono stati sequestrati 6 complessi turistici, occupanti un’area complessiva di circa 200.000 metri quadrati, per aver illecitamente effettuato scarichi di acque reflue industriali ed aver ed immesso in acque superficiali miscelazione di rifiuti speciali pericolosi
Nell’ Area SIN NAPOLI ORIENTALE l’attività accertativa ha consentito di eseguire alcuni provvedimenti di perquisizione e sequestro di aree industriali asservite a impianti produttivi petroliferi. I sequestri operati hanno riguardato un’area di circa 240.000 metri quadrati e oltre 80.000 tonnellate di rifiuti liquidi illecitamente stoccati in vari serbatoi dismessi
Provincia di Salerno
Nel compartimento marittimo di Salerno, in particolare nella zona industriale di Salerno, è stata sequestrata una vastissima discarica di rifiuti speciali pericolosi e non, estesa su di un’area di circa 40 mila metri quadrati comprendente anche la fascia di rispetto idraulica del Fiume Fuorni. In più è stato posto sotto sequestro un sito industriale di oltre 10.000 metri quadrati di estensione dedito ad attività di lavorazione e confezionamento di prodotti ortofrutticoli che riversava illecitamente nel fiume Sarno le acque reflue industriali di scarico derivanti dal ciclo di produzione.
Nel Comune di Eboli e nel Comune di Capaccio (area adiacenti i Templi di Paestum), sono state sequestrate tre intere aziende agricole dedite all’allevamento bufalino ed estese su di una superficie totale di circa 23 mila metri quadrati. In particolare, i militari hanno accertato che da anni tutti i reflui zootecnici prodotti dalle attività esercitate dalle aziende venivano illecitamente smaltiti sui terreni circostanti nonché nel bacino idrico dei fiumi; veniva accertata, fra l’altro, la presenza di immense pozze di liquami di migliaia di metri quadri, dei veri e propri piccoli laghi alimentati da condotte che ivi recapitavano i reflui zootecnici liquidi direttamente dai paddock che ospitavano i bufali, e di accumuli di letame di decine di migliaia di metri quadrati movimentati con mezzi meccanici pesanti.
Nel comune di EBOLI è stata anche eseguita l’ispezione all’interno una ex area di cava autorizzata al recupero dei rifiuti speciali non pericolosi per un totale di 155.280 Ton./Anno. L’ispezione ha accertato che lungo l’intero fronte di cava, sono stati costantemente apportati rifiuti speciali costituiti, materiale plastico e metallico proveniente anche dalla demolizione di strutture in cemento armato, blocchi in cemento armato, piastrelle in cemento e ceramica, rifiuti fangosi ed altri tipologie di rifiuti non classificabili visivamente nell’immediatezza del sopralluogo, tutti rifiuti che in alcuni punti sono stati miscelati e frammisti con terreno vegetale. In particolare, lungo l’intera parete rocciosa costituente il fronte della originaria cava, è stato creato un fronte di rifiuti (in parte frammisti a terreno vegetale e in parte riversati tal quali) che dall’originario piano di campagna raggiunge nell’area frontale agli uffici un’altezza di circa 15 metri e continua ad innalzarsi fino a raggiungere nella parte terminale del fronte una quota di almeno 30 metri di altezza; il tutto per una profondità orizzontale variabile fra i 15 ed i 30 metri, e che si estende per tutto il perimetro. Dopo l’ispezione è stata sequestrata un’area di circa 10.000 mq, due capannoni adibiti ad officina meccanica e l’area dove è stata realizzata e gestita la discarica abusiva