Sono circa 1500 le persone riconosciute parte civile nel processo davanti alla IV sezione penale del tribunale della Capitale per il crac della compagnia di navigazione Deiulemar di Torre del Greco, in provincia di Napoli. Si tratta di risparmiatori rimasti truffati nella bancarotta che si aggira sugli 800 milioni. La corte ha escluso, per alcuni vizi formali nelle istanze dei difensori, solo le richieste di una ventina di persone.

Non è da escludere comunque che i legali possano ripresentare la proposta. Secondo quanto ricostruito negli atti del pm Paolo D’Ovidio rispetto all’azienda dell’area vesuviana oltre tredicimila obbligazionisti sono rimasti vittime della truffa. Sotto accusa, a seconda delle singole posizioni, per reati di associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta, truffa nonché delitti tributari, ci sono 6 persone: i fratelli Angelo, Pasquale e Micaela Della Gatta, Giuseppe Lembo e il figlio Leonardo, Giovanna Iuliano. Alla fine di ottobre scorso su disposizione dell’autorità giudiziaria c’é stato un maxi sequestro ‘per equivalente’ di circa 40 milioni di euro.

 

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