E’ festa grande sulle spiagge dei lidi di Giugliano, Campania, dove oggi è arrivata una notizia attesa da ormai tre anni: da quando, cioè, 400 carabinieri si presentarono sullo stesso tratto di costa per sequestrare ben dieci aziende. Era l’8 luglio del 2013, e la Procura Napoli sosteneva che le concessioni non fossero valide in quanto le proroghe applicate dal Comune di Giugliano sarebbero state inefficaci. Risultato: 500 dipendenti senza lavoro per le stagioni 2013, 2014, 2015 e 2016 ed almeno altri 500 operatori afferenti all’indotto gravemente danneggiati nello stesso periodo, con 10 aziende sull’orlo del fallimento. “La dignità delle famiglie degli imprenditori balneari è stata mortificate da un sequestro che non esito a definire folle”, commenta il presidente regionale del Sindacato italiano balneari – FIPE Confcommercio Marcello Giocondo in merito alla sentenza emessa oggi dal Tribunale che fedelmente recita: assolto per non aver commesso reato. “Le concessioni valide, ed il dissequestro immediato”, gli fa eco il vicepresidente nazionale del SIB Salvatore Trinchillo, “e anche se oggi abbiamo motivo di essere felici questo non ci ripaga dei sacrifici fatti in questi anni e del danno d’immagine subito. Qualcuno dovrà risponderne, proprio perché oggi hanno vinto la giustizia, il lavoro e la forza degli imprenditori balneari che anche in questa ennesima messa alla prova hanno dimostrato di essere, come dico sempre, gente tosta, che non si arrende. Insieme siamo arrivati a questo traguardo, ed insieme andremo avanti. Per le nostre aziende, per le nostre famiglie e per i nostri dipendenti ma anche per implementare giorno dopo giorno l’evidente ritorno economico per tutto il territorio derivante dalla presenza di strutture in grado di attrarre flussi turistici”