Otto persone ritenute vicine al clan Moccia, attivo nel territorio tra Afragola e Casoria, sono state arrestate per estorsione a imprenditori, commercianti e cittadini, costretti a pagare il cosiddetto “cavallo di ritorno” per la restituzione dei veicolo rubato. Per uno degli arrestati, un imprenditore di pompe funebri, avviso di conclusione delle indagini perché aveva cercato di monopolizzare il settore con un attentato dinamitardo e minacce a ditte concorrenti. Sono stati i carabinieri della compagnia di Casoria ad eseguire le ordinanze di custodia cautelare in carcere. Le vittime, secondo le indagini, erano minacciate con modalità camorristiche e costrette a finanziare le casse del sodalizio con ingenti versamenti periodici. Violenze, quelle messe in atto, anche nel settore delle pompe funebri dove un imprenditore ha fatto esplodere una bomba per imporre la chiusura a una ditta concorrente; minacce a un altro titolare per non aprire una sede ad Afragola.

 

 

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