Dodici imprenditori residenti nella Provincia di Napoli sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza di Massa Lubrense con l’accusa di avere emesso fatture per operazioni inesistenti. Si tratta, secondo i finanzieri, di una frode avviata già nel 2006, da diverse imprese che così hanno ottenuto, indebitamente, risparmi di imposta consentendo anche a terzi di evadere il fisco. L’indagine fu avviata dopo una verifica fiscale a una società di Sorrento che realizzava impianti idraulici. Grazie all’esame della contabilità, le fiamme gialle hanno ricostruito i dettagli della frode che ha coinvolto, sempre secondo gli investigatori, dodici imprenditori operanti a Sorrento, Napoli, Volla, Mariglianella, Ischia, Ercolano e Giugliano in Campania. La sovrafatturazione ha consentito all’azienda di Sorrento (da cui sono partiti gli accertamenti) di ottenere l’indebito risparmio d’imposta e alle imprese che hanno emesso le fatture di incamerare l’Iva. Tra il 2009 e il 2012 l’azienda ha fattura operazioni inesistenti per circa 2,6 milioni di euro. All’imprenditore di Sorrento, lo scorso 20 maggio, è stato notificato il sequestro di cinque abitazioni nella Penisola Sorrentina per un valore complessivo di 300mila euro. Intanto l’attività investigativa sta proseguendo.

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