É stato un vero e proprio flop lo sciopero proclamato dalla Fiom nello stabilimento Fiat Chrysler di Pomigliano d’Arco (Napoli), in occasione del primo dei tre sabati di straordinari decisi dall’azienda per far fronte ad una commessa di circa tremila vetture da consegnare entro fine mese.
Solo cinque operai dei quasi 1.500 chiamati in fabbrica oggi, infatti, hanno aderito allo sciopero, tutti iscritti alla Fiom. Dal sindacato di Landini arriva il commento per la sola iniziativa che, secondo Francesco Percuoco, responsabile del settore auto per la Fiom di Napoli, “serviva soprattutto a evidenziare che, se a Pomigliano non si impegnano tutti i sindacati per portare nuove produzioni, ci saranno sempre delle difficoltà per il rientro di chi è in contratto di solidarietà”. Per Fim, Uilm e Fismic, invece, lo sciopero è stato “un flop e anche un errore”. “Tanto rumore per nulla ha commentato Giovanni Sgambati, segretario regionale Uilm eravamo certi che i lavoratori avrebbero risposto positivamente alla richiesta di lavoro straordinario. Il ‘Vico’ vuole continuare a fare auto di qualità e nei tempi previsti, e questo è il miglior viatico per poter richiedere produzioni aggiuntive che consentano la saturazione dello stabilimento”. Dello stesso tenore anche le parole del segretario regionale Fim, Giuseppe Terracciano, secondo il quale lo sciopero della Fiom è stato “senza senso e senza seguito”. “La Fiom ha proseguito si è voluta isolare ancora di più, non tanto dalle altre organizzazioni sindacali, quanto dai lavoratori che, come conferma l’assoluta mancanza di partecipazione allo sciopero, non hanno voluto condividere una linea politica suicida”. Anche il segretario regionale Fismic, Felice Mercogliano, parla di “grande errore della Fiom”. “Gli operai hanno dimostrato, con la loro massiccia presenza al lavoro ha affermato che non vogliono seguire la strada che i metalmeccanici della Cgil continuano a percorrere continuando a sbagliare”.