NAPOLI – Quattro anni e quattro mesi di reclusione: è la richiesta di condanna avanzata nei confronti dell’imprenditore Alfredo Romeo dal pg Dario Pinelli al processo di secondo grado per gli appalti a Napoli in corso davanti alla terza sezione della Corte di Appello presieduta da Luigi Esposito.

Il pg ha chieso la parziale riforma della sentenza emessa il 19 marzo scorso dal gup Enrico Campoli che, al termine del processo con rito abbreviato, assolse numerosi imputati non riconoscendo la sussistenza di gran parte delle accuse. Il pg ha chiesto 3 anni e 10 mesi per Paola Grittani e 2 anni e 8 mesi per il docente universitario Guido Russo, collaboratori di Romeo. Un anno e due mesi sono stati chiesti per gli ex assessori comunali Ferdinando Di Mezza, Giuseppe Gambale e Ferdinando Di Mezza. Il magistrato ha ritenuto sussistente l’ipotesi di associazione per delinquere contestata a Romeo e a altri imputati, nonché quella di rivelazione di segreto contestata a vario titolo a diversi imputati. Sulla base di una sentenza della Cassazione, il pg non ha ritenuto validi gli elementi alla base della contestazione della turbativa d’asta. Per Guido Russo sono stati chiesti 3 anni e 6 mesi (e non 2,8 come affermato in precedenza). Due anni e otto mesi è la richiesta di condanna per il dirigente del Comune Antonio Pugliese. Un anno e due mesi sono stati chiesti anche per il funzionario del Comune Luigi Piscitelli e per l’imprenditore Biagio Vallefuoco. Per tutti gli imputati nei confronti dei quali è stata avanzata richiesta di condanna è stata proposta anche l’interdizione di 5 anni dai pubblici uffici. Il pg ha anche chiesto la conferma di una serie di assoluzioni disposte al processo di primi grado. Il processo, denominato Global Service (in riferimento all’appalto più importante al centro dell’inchiesta relativo alla manutenzione stradale), si riferisce in particolare a gare che sarebbero state “costruite su misura” per Romeo, il quale si sarebbe avvalso di informazioni riservate provenienti dall’interno della pubblica amministrazione. Il rappresentante dell’accusa, nel corso della requisitoria, ha parlato di quadro “desolante e inquietante” dei rapporti tra Romeo e gli amministratori pubblici. Il processo riprenderà il 17 aprile prossimo.

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