”Le isole italiane sono svantaggiate rispetto a quelle greche e spagnole e quindi non riescono più ad offrire una proposta valida per intercettare i grandi flussi turistici del nord Europa”. E’ la riflessione di Benedetto Valentino, direttore del distretto turistico dell’isola d’Ischia (Napoli) che pone l’accento ”sul fatto che, in un primo momento, il leader greco Tsipras aveva escluso per l’ennesima volta anche l’applicazione dell’IVA alle isole greche.
Ma non è solo Grecia: anche la Spagna , con le Baleari (dove gli operatori turistici non pagano IRES E IRAP) e le Canarie fa concorrenza sleale alle isole partenopee e italiane”. “Il governo italiano ha promesso continua Valentino degli sgravi fiscali e sburocratizzazione con la legge 106/11 sui distretti turistici. Noi, a Ischia Capri e Procida abbiamo attivato subito questa procedura ed abbiamo anche ottenuto decreto, ma al momento è tutto fermo. Un immobilismo che non è giustificato: Ischia è stata la prima ad intercettare l’opportunita del distretto ma, nell’attesa, le imprese stanno morendo: non è più sopportabile questa concorrenza sleale all’interno della Comunita europea”. ”Proprio sulla questione dell’Iva agli imprenditori turistici delle isole greche si sta combattendo una vera battaglia tra il governo greco e la commissione europea: la UE ha chiesto che si elimini lo sconto per le isole entro il 2016, partendo da quelle a reddito più elevato e turistiche, ed escludendo quelle più remote. Un’ ipotesi accettata dal governo greco ed entrata nel nuovo “pacchetto” che dovrebbe evitare il “Grexit”. Non è solo una questione IVA. Non si può accettare che all’interno della Comunita Europea alcune isole turistiche godono di vantaggi fiscali, nonostante si applicasse finalmente l’ Iva alle isole greche, quando la tassazione in Italia arriva al 55%. Le isole sono considerate svantaggiate da tutti i governi del Mediterraneo, da quello spagnolo a quello greco. Il governo italiano deve proporre alla Comunita europa una misura ad hoc per gli abitanti delle isole, che rappresentano il 3,5% della popolazione”, conclude Valentino.