Ammonta a svariate centinaia di migliaia di euro il movimento di denaro frutto dell’attività usuraia, portata avanti con tassi d’interesse esorbitanti (tra il 28 e il 100 per cento annui), scoperta e sgominata dai carabinieri della compagnia di Poggioreale di Napoli che oggi, al termine di un blitz, hanno condotto 12 persone in carcere e altre 9 ai domiciliari. Altre tre persone risultano indagate e una è al momento irreperibile. Per contrastare l’attività d’indagine delle forze dell’ordine, è stato scoperto, gli usurai si facevano pagare direttamente in contanti oppure attraverso la cosiddetta tecnica della “triangolazione”: gli assegni bancari emessi dalla vittima venivano “cambiati” da una terza persona e poi la somma veniva versata agli aguzzini. Le indagini sono iniziate nel 2004, dopo la denuncia presentata da un imprenditore edile della zona est di Napoli, e si sono protratte fino al 2012. Sono stati scoperti numerosi episodi di usura ed estorsione commessi da persone, fanno notare gli inquirenti della Dda di Napoli, imparentate con esponenti di alcuni clan camorristici come quelli “Aprea-Cuccaro” e “Alberto-Guarino-Celeste” del quartiere Barra, i “Mazzarella” del quartiere San Giovanni a Teduccio e le famiglie “Papale-Di Gioia-Falanga” di Torre del Greco (Napoli). Riscontrate anche responsabilità nei confronti di alcuni elementi ritenuti appartenenti a frange criminali del Casertano. L’attività usuraia nel quartiere Barra di Napoli, è stato accertato, viene esercitata in maniera capillare e rappresenta la principale fonte di sostentamento per i clan della zona

“Il ricorso al cosiddetto ‘credito privato’ costituisce una strada alternativa al sempre più difficile finanziamento da parte delle banche”. Lo sottolinea, in una nota, il procuratore aggiunto della Repubblica Filippo Beatrice, che ha coordinato il blitz anti usura dei carabinieri di Napoli concluso con l’arresto in carcere di 12 persone e gli arresti domiciliari per altre 9. Nella nota, il pm della Dda di Napoli sottolinea anche l’importanza del contributo conoscitivo derivato dalle denunce presentate dagli imprenditori vittime: “è stato essenziale per la ricostruzione delle vicende, le quali vanno a incrociarsi con il progressivo depauperamento del tessuto economico-sociale di quei quartieri (Barra, San Giovanni a Teduccio e zone della provincia limitrofe, ndr)”.

 

 

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