Un quadro indiziario “ancora più grave, vasto e diffuso rispetto a quello già grave descritto nella ordinanza di custodia cautelare” eseguita il 30 marzo scorso: così i pm Woodcock, Carrano e Loreto descrivono gli sviluppi in atto dell’inchiesta relativa agli appalti alla Cpl Concordia nel decreto di perquisizione emesso oggi. Durante la perquisizione i carabinieri del Noe hanno acquisito centinaia di contratti su consulenze, subappalti e forniture della coop. – I magistrati nel decreto sottolineano come il responsabile delle relazioni esterne della coop Francesco Simone e il responsabile di area Nicola Verrini, arrestati il 30 marzo scorso, abbiano contributo ulteriormente a ”delineare il quadro e i connotati di quello che si può definire un vero e proprio sistemo corruttivo assolutamente generalizzato che ruota intorno e che ispira l’attività della Cooperativa Cpl Concordia”. I due si sono soffermati ”specificamente su ulteriori episodi e vicende illecite”. Per quanto riguarda l’appalto per la metanizzazione di Ischia, vicenda al centro della ordinanza di custodia eseguita nelle scorse settimane, i pm riportano alcuni passaggi dell’interrogatorio di Simone avvenuto il 3 aprile nel carcere di Poggioreale: ”confermo che tra il presidente Casari (l’ex presidente della coop Roberto Casari, ndr) e il sindaco Ferrandino c’erano rapporti molto stretti: la Cpl ha destinato utilità al sindaco e alla sua famiglia”. Sempre sull’appalto di Ischia gli inquirenti richiamano nel decreto anche l’interrogatorio di Nicola Verrini, del 7 aprile scorso. Secondo il dirigente, nella prospettiva del presidente Casari, la convenzione stipulata dalla coop con l’albero ‘Le Querce’ di proprietà della famiglia di Ferrandino e la consulenza al fratello Massimo ”era un modo per superare gli ostacoli burocratici o comunque per rendere più celere l’espletamento delle pratiche di competenza del Comune di Ischia”. A tale proposito Verrini ha ricordato che, non essendoci ‘canali’ con gli altri comuni dell’isola, come Casamicciola e Lacco Ameno, in quei comuni ”le pastoie burocratiche hanno ritardato l’inizio dei lavori di quasi dieci anni”. Verrini ha anche ricordato che la Cpl ha stipulato una convenzione da 30mila euro con un garage di Roma e che ”Massimo Ferrandino vi teneva la sua auto”.

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