Un gruppo di una quindicina di lavoratori dell’Astir, società in house della Regione Campania che opera nel settore ambientale, è salito sulle impalcature che si trovano in piazza Plebiscito, a Napoli, di fronte alla sede della Prefettura. Altri manifestanti sostano in strada.
I lavoratori Astir protestano dopo il licenziamento dei 457 dipendenti da parte della curatela fallimentare della società. Gli operai ricordano che dalla Prefettura era arrivata la disponibilità alla istituzione immediata di un tavolo con curatela fallimentare e Regione per trovare una soluzione alla vertenza ma al momento si lamenta l’assenza di interlocutori istituzionali. «Non vogliamo essere – dicono – le vittime di ricatti. Chiediamo di poter lavorare». I lavoratori rivolgono un appello a Napolitano, in questi giorni in visita privata in città, affinchè possa «in qualche modo aiutarci a trovare una soluzione positiva».
Intanto i sindacati hanno anche scritto una lettera al presidente Napolitano.
Ecco il testo
Alla c. a. attenzione del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
La nostra vicenda si iscrive idealmente alle tante da Lei ricordate nel discorso di fine anno.
Non è la prima volta che ci rivolgiamo a Lei, ma oggi, nei primi giorni del 2014, siamo protagonisti di una storia che, in piccolo, segue il fallimento dello Stato Italiano.
Siamo circa cinquecento dipendenti di un’azienda in house della Regione Campania , da due anni e mezzo attendiamo la riorganizzazione del Polo Ambientale, annunciata più volte dal Presidente Caldoro. Intanto l’azienda è stata condotta al fallimento, tra pasticci e colpevoli ritardi della Regione.
Mentre questa incredibile vicenda sembrava volgere al suo epilogo, anche con la produzione di atti concreti (un provvedimento inserito nella legge di Stabilità dello Stato, che fornisce lo strumento giuridico per attivare i trasferimenti, l’approvazione di una delibera di recepimento di un Accordo di Programma Quadro che stanzia 42 milioni di euro a favore di lavori da eseguire a Campania Ambiente e Servizi, la nuova azienda Regionale, la firma di un accordo sindacale che, finalmente, stabilisce a gennaio il periodo in cui rendere operativo il trasferimento), il giudice delegato al fallimento, dottoressa Ilenia Grimaldi ha deciso di regalarci il giorno 30 dicembre, un provvedimento di licenziamento collettivo che sembra non ammettere repliche. Cinquecento famiglie prigioniere di un paradosso tra un atteggiamento burocratico insensato, stando alle ragioni adottate e i ritardi infiniti della Regione.
Ora è stato coinvolto il Prefetto di Napoli in una sorte di arbitraggio, speriamo risolutivo. Eppure, a questo punto , basterebbe poco per risolvere, per riportarci al lavoro per dare il nostro contributo al recupero della “Terra dei Fuochi”.
Presidente,
chiediamo il Suo intervento perché una vicenda già incardinata possa evitare il
rischio sempre incombente di un dramma che scaturisce dalla sofferenza di persone da troppo tempo costrette ad un interminabile percorso di incertezza.
Vorremmo meglio sottoporLe la nostre ragioni in un incontro, approfittando della Sua permanenza a Napoli.
Cordialità
I lavoratori Astir