Giovanni Panico lo conosceva bene il suo assassino e non ha esitato ad uscire fuori casa quando lui lo ha chiamato. Invece Antonio Palermo, pregiudicato per reati di droga, gli ha sparato con una calibro 7,65. Sei colpi di pistola davanti agli occhi terrorizzati della figlia di 11 anni. Ha visto morire il suo papà e ha guardato in faccia l’assassino. E lo ha riconosciuto. È stata lei ad aver messo i carabinieri sulle tracce di quell’uomo di Brusciano che alle 15,30 del 6 agosto é arrivato in quel cortile di via Leonardo Da Vinci a Mariglianella ed ha eseguito la condanna a morte. A tre giorni da un omicidio il cui movente resta ancora avvolto nel mistero, i carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Castello di Cisterna hanno fermato due persone. Si tratta di Antonio Palermo, il presunto assassino di Giovanni Panico, e Giovanni De Simone. Il killer, un pregiudicato di 47 anni, aveva ancora addosso la calibro 7,65 quando i carabinieri lo hanno bloccato. Si nascondeva a Marigliano nella casa di De Simone, un suo parente. Quando ha visto gli uomini del maggiore Cristian Angelillo ha tentato di scappare nonostante la gamba contusa ma é stato subito bloccato. In manette, per favoreggiamento e concorso in detenzione di una pistola clandestina, anche Vincenzo De Simone, 31 anni, anche lui pregiudicato. Il movente dell’omicidio resta, infatti, ancora misterioso ma il giallo potrebbe essere svelato nelle prossime ore.

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