ERCOLANO – Prima si è introdotto nella sede di ‘Radio Siani’ l’emittente web anticamorra di Ercolano (Napoli), poi ha minacciato i volontari: questa l’accusa dei carabinieri che hanno arrestato Franco Sannino, 33 anni, sorvegliato speciale, ritenuto dai militari affiliato al clan Birra-Iacomino di Ercolano (Napoli).
L’episodio è accaduto mentre nella sede della Radio, al corso Resina, un tempo dimora di un esponente del clan, poi confiscata e destinata ai volontari, si stava svolgendo un incontro con una scolaresca di Taranto. L’uomo – secondo quanto riferito dai carabinieri – si è introdotto nell’appartamento al primo piano pronunciando frasi minacciose nei confronti dei ragazzi e ha puntato l’indice contro il loro impegno per la legalità. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri della tenenza locale che hanno arrestato il Sannino. Indosso gli é stato trovato uno sfollagente telescopico, un bastone che si può utilizzare come arma contundente.. Continueranno a combattere la camorra e il malaffare i volontari di ‘Radio Siani’ minacciati all’interno della loro sede, confiscata al clan Birra. L’episodio – spiegano – è accaduto mentre una scolaresca proveniente da Taranto era in visita alla radio. “Non siamo preoccupati, i carabinieri come sempre, ci hanno tutelati. Il personaggio che ci ha minacciati ha avuto ciò che meritava, tra l’altro era da poco stato scarcerato. Abbiamo denunciato l’accaduto perché nessuno deve permettersi di pensare di poter fare o dire ciò che vuole in qualsiasi momento contro i ragazzi di Radio Siani impegnati quotidianamente sul territorio in battaglie per la diffusione della cultura dell’ antimafia e della legalità – spiega Amalia De Simone, direttore di Radio Siani – è un episodio che merita attenzione soprattutto perché accaduto mentre c’erano degli studenti in visita”. “Continueremo normalmente – conclude – le nostre attività, anzi, stiamo arricchendo il palinsesto con nuove trasmissioni che nascono da collaborazioni con professionisti ed associazioni. Inoltre ricominceremo a breve a trasmettere i processi di camorra, tra questi, alcuni che riguardano gli intrecci tra casalesi e colletti bianchi”.