SAN GIORGIO A CREMANO – Una schermaglia per futili motivi, una aggressione che degenera in un fatto di sangue che ha per vittime due 21enni. Accade a San Giorgio a Cremano, comune vesuviano di oltre 50mila abitanti al confine con Napoli.
L’episodio, su cui indaga la polizia, ripropone in maniera seria il tema della sicurezza nelle zone della movida. Tutto è accaduto la scorsa notte all’esterno di una paninoteca di via Aldo Moro, ritrovo abituale di ragazzini e di famiglie con bambini al seguito. Due ragazzi di 21 anni, D.V., residente a San Giorgio e D.D. di Napoli, si intrattengono a parlare quando un gruppo di cinque giovani dopo aver parcheggiato un’auto di piccola cilindrata in strada si avvicina. Forse uno sguardo di troppo, una parola che scade nella provocazione con frasi del tipo ‘chi sei tu? chi credi di essere?’. E’ un attimo, e si passa alle vie di fatto: spunta un’arma da taglio (o più di una) quasi sicuramente un coltello. Ad avere la peggio sono i due 21enni raggiunti dai fendenti, mentre subito dopo il gruppo dei cinque scappa via con l’auto. Un conoscente accompagna i due feriti all’ospedale ‘Loreto Mare’ di Napoli. D.V. riporta una ferita all’inguine e se la cava con sette giorni di prognosi. Il compagno, D.D., raggiunto alla spalla e al torace è ancora ricoverato in prognosi riservata. Sul posto gli agenti del commissariato locale di polizia avviano le indagini: non vengono trovate chiazze di sangue sul selciato né armi, mentre si studiano le immagini di una telecamera installata dal Comune sulla sede stradale. In queste ore gli agenti stanno verificando se siano state utilizzate una o più armi da taglio. A San Giorgio a Cremano c’é sgomento per quanto accaduto. Lo scorso 31 marzo suscitò clamore una rapina compiuta da un 11 enne e un 14 enne ai danni di un coetaneo in piazza Troisi. ‘Dacci i soldi’ intimarono i due baby rapinatori ad uno studente di 15 anni. Sotto la minaccia di un coltello si impossessarono di 10 euro che ripartirono equamente in due banconote da cinque. I due tentarono invano la fuga: la polizia in giro per servizio, avvicinata dalla vittima, riuscì a bloccare i rapinatori che furono denunciati e successivamente riaffidati alle famiglie.