Un immigrato albanese ed una immigrata ucraina sfruttavano, facendole prostituire, due giovanissime ucraine di 19 e 22 anni, attirate in Italia con la promessa di un lavoro nel settore della ristorazione attraverso un social network. Ditran Kukaj, 36 anni, albanese, aveva promesso una paga di 1000 euro al mese più mance alle due donne. Al loro arrivo a Roma, il 16 ottobre, l’ uomo le aveva condotte in casa di una loro connazionale, Natliya Striyen, di 37 anni, che le aveva spinte a prostituirsi in via Nazionale delle Puglie. L’ obbligo era quello di avere rapporti sessuali solo con italiani e di chiedere 20 euro a prestazione. Le due giovani ucraine venivano guardate a viste, minacciate ed anche malmenate. La 19 enne è stata più volte violentata dall’ albanese. Il 1 novembre le due ragazze sono riuscite a sfuggire alla 37 enne ucraina, riuscendo a convincerla a recarsi a prendere una bevanda calda per loro in un vicino bar. Le due giovani donne si sono nascoste e poi hanno raggiunto Volla. Di qui, in taxi, si sono recate a Napoli, dove sono state aiutate da un uomo che ha consigliato loro di recarsi al Consolato ucraino. Il Consolato ha avvertito la Polizia, che ieri ha individuato a Villa di Briano (Caserta) l’ abitazione della 37 enne ucraina ed il luogo dove erano sequestrate le due ragazze. Nel pomeriggio di ieri gli agenti del Commissariato Poggioreale, che hanno condotto le indagini insieme a quelli del Commissariato Vasto-Arenaccia, hanno arrestato l’ albanese e la sua complice ucraina. I due debbono rispondere di riduzione in schiavitù, sfruttamento della prostituzione, sequestro di persona. L’ immigrato albanese, risponde anche del reato di violenza sessuale e percosse.