Modalità, orari, tempi di svolgimento: è quanto contenuto in una prescrizione che la Questura di Napoli ha fornito alla famiglia di Genny Cesarano, il 15enne ucciso sabato notte nel corso di una sparatoria nel quartiere Sanità di Napoli, in vista dei funerali che si svolgeranno domani mattina. Una prescrizione che chiama in causa anche rischi di rappresaglie per una ragione precisa: non per il ragazzo o per la sua famiglia ma perché l’omicidio di Genny si è venuto a determinare in un contesto di criminalità organizzata. Se, infatti, la salma potrà lasciare l’obitorio e raggiungere la chiesa del quartiere Sanità dalle ore 7 alle ore 7.30 e se i funerali potranno svolgersi dalle ore 7.30 alle ore 8.30 è dettato da una forma di cautela. Secondo quanto sottolinea il legale della famiglia Cesarano, l’avvocato Marco Campora, le presunte rappresaglie indicate nel provvedimento del Questore “di certo non sono riferibili alla famiglia di Genny che ha mostrato grande dignità e compostezza. Il ragazzo è una vittima innocente, da qui anche i funerali pubblici e solenni”. Intanto resta ancora da definire cosa sia successo quella notte. Diversi ragazzi-testimoni hanno raccontato al papà di Genny, come in Questura, dell’arrivo in piazza di diverse moto e di una sparatoria all’impazzata nel corso della quale Genny sarebbe stato dunque colpito per errore; la polizia ha invece anche ipotizzato che il ragazzo potesse essere lui l’obiettivo. Ancora non sono noti gli esiti dell’autopsia ma da quello che si apprende la stessa traiettoria del proiettile che avrebbe colpito Genny – entrato dal fianco e salito verso la zona toracica – dimostrerebbe che il ragazzo stava scappando.

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