NAPOLI – Operatori sociali sul piede di guerra: monta di nuovo la protesta dei dipendenti di ‘Napoli sociale’, la società in house del Comune impegnata nel terzo settore. Dopo una tregua di qualche giorno i dipendenti annunciano che sono in preparazione nuove, eclatanti proteste.
“Il sindaco – dice un portavoce dei lavoratori – ci ha tenuti in attesa per diversi giorni dicendoci che ieri avremmo ricevuto delle risposte. Queste risposte sono arrivate e sono assurde: ha detto che non può pagarci perché non ci sono soldi. E i soldi per le sue manifestazioni di facciata? Dove li trova, mentre la povera gente non sa neppure come mettere un piatto a tavola?”. I dipendenti, nelle settimane scorse, hanno presidiato per giorni la sede del Consiglio comunale in attesa di risposte. In ballo mesi di stipendi arretrati e, soprattutto, il futuro per la società e quindi per le oltre 400 persone che vi lavorano. E proprio gli operatori avevano denunciato problemi con le banche che avevano bloccato l’erogazione del prestito di 2 milioni e 800 mila euro per il pagamento di parte degli stipendi. “Ormai siamo in ginocchio – dice – davvero non sappiamo come sopravvivere. Tra i dipendenti senza stipendio ci sono almeno una cinquantina di coppie. Io, per esempio, non percepisco lo stipendio da 3 mesi”. A preoccupare i lavoratori, anche l’ipotesi che ‘Napoli sociale’ possa cambiare assetto, possa quindi diventare fondazione o essere scorporata in tante associazioni. “Questo significa mettere tutto sul mercato – spiega – finché quindi c’é denaro in cassa i servizi sopravvivono. Al primo momento di crisi, invece, i lavoratori vanno tutti a casa”.