Gli strepitosi blu della seicentesca manifattura dei Manardi, fiore all’occhiello della produzione di Bassano del Grappa. O le meraviglie di Capodimonte a Napoli, l’esplosione di colori, il manganese, il giallo oro, il verde ramina e il blu dei vasi di Caltagirone, nella Sicilia arricchita dalle influenze della cultura araba.

Non solo castelli e monumenti, ad aprire le porte e svelare infiniti tesori in 37 comuni d’Italia saranno nell’ultimo week end di maggio (dal 29 al 31) musei, laboratori, atelier, forni e botteghe. Per una tre giorni di full immersion nel meraviglioso e variegatissimo mondo della ceramica. Con oltre 100 eventi aperti gratuitamente al pubblico, dai 50 artisti che ad Albissola Marina, in Liguria, si impegneranno in diretta nella decorazione di un piatto, fino agli incontri tra ceramisti e chef organizzati a Faenza. Lanciata dall’associazione delle Città della Ceramica per condividere e far conoscere una delle eccellenze artigianali del Made in Italy, la prima edizione di Buongiorno Ceramica! coinvolgerà 15 regioni in collaborazione con Artex. Una fetta di patrimonio storico e artistico che non si conosce abbastanza, spiegano gli organizzatori, e che nel lungo weekend si presenterà al pubblico in tutte le sue sfaccettature. Ad aprirsi ai visitatori, dall’arroccata Burgio in Sicilia fino a Grottaglie in Puglia, dall’umbra Orvieto alla sarda Assemini, fino alle notissime Deruta, Vietri sul Mare e Faenza, i tesori storici, le lavorazioni più antiche e tradizionali, ma anche la ricerca contemporanea, i laboratori di giovani artisti e designer. Perché se la ceramica è ancora una eccellenza sottovalutata del made in Italy, sottolineano gli esperti, nel settore la ricerca contemporanea è invece estremamente vitale e sono tantissimi i giovani artisti e designer coinvolti in atelier e gallerie. Anzi, “il miglior artigianato artistico ­ sostiene il gallerista Jean Blanchaert ­ resiste alla critica etica ed estetica e continua ad essere apprezzato dagli artisti di tutto il mondo che vengono in Italia, a Faenza come a Vietri, per esempio proprio per il valore e l’energia creativa che ancora trovano un questi centri di produzione artistica della ceramica”. A più di due mesi dall’apertura della prima edizione, i programmi dei singoli comuni sono in chiusura. Quello che è certo, sottolineano gli organizzatori, è che lo spirito sarà dappertutto quello di una grande festa, “popolare e raffinata allo stesso tempo”, con un mood puntato in chiave contemporanea sulla trasversalità e sul mix delle diverse espressioni creative. Tra le anticipazioni, quella della ligure Albissola Marina, dove 50 artisti dipingeranno contemporaneamente un piatto in ceramica con tema il pesce su un unico lunghissimo tavolo di legno allestito nel centro storico del paese. Mentre nella emiliana Faenza, che della tradizione ceramica è un po’ la culla, si pensa ad una serie di talk e incontri con chef e ceramisti, alla scoperta di connessioni tra ceramica e cibo. Si parte da “elementi comuni come impasto, colore e forma” spiega l’assessore alla cultura Massimo Isola. Per arrivare domenica 31 al clou, che come in ogni festa che si rispetti, sarà a sorpresa.

 

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