Ergastolo confermato in appello per il killer dei Casalesi Giuseppe Setola e per il suo braccio destro Alessandro Cirillo in relazione all’omicidio dell’imprenditore Domenico Noviello, ucciso dal gruppo di fuoco del clan il 16 maggio del 2008 a Castel Volturno (Caserta) perché alcuni anni prima aveva denunciato e fatto condannare gli estorsori della camorra. La Corte d’Appello di Napoli presieduta da Antonia Gallo ha assolto però per non aver commesso il fatto l’imputato Francesco Cirillo, che in primo grado era stato condannato all’ergastolo, rideterminando in 30 anni di carcere la pena per gli altri due imputati Giovanni Letizia e Massimo Napolano, anch’essi condannati al massimo della pena dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere ma che in appello hanno avuto lo sconto per aver ammesso le proprie responsabilità. I magistrati hanno poi confermato la pena di 13 anni e sei mesi per Luigi Tartarone, collaboratore di giustizia. E’ “indignata e preoccupata” Domenica Noviello, figlia dell’imprenditore, presente con i fratelli in aula dove ha atteso la camera di consiglio durata quasi cinque ore. “E’ una sentenza che mi ha profondamente deluso – dice con voce rotta dal pianto – mi aspettavo la conferma per Setola e Cirillo, ma non è possibile assolvere Francesco Cirillo, ribaltando completamente quanto emerso nel primo grado; ne’ è possibile dare 30 anni a un killer come Letizia solo perché ha ammesso qualche responsabilità, peraltro solo in appello. Ho paura, sento che le cose stanno cambiando. Oggi ho la sensazione che mio padre sia morto invano”, conclude.

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