Io non ho commesso l’omicidio, sono state dette troppe falsità su di me. E’ vero, sono un ladro ma la bambina non l’ho mai toccata”. Senza mai nominare Fortuna Loffredo (‘Chicca), Raimondo Caputo, detto Titò, imputato nel processo per la morte della bimba di sei anni gettata tre anni fa dell’ottavo piano di un edificio di Parco Verde a Caivano (Napoli), si rimette alla “clemenza” della corte nelle ultime dichiarazioni spontanee rese ai giudici della quinta sezione della Corte d’Assise prima del loro ritiro in camera di consiglio. La sentenza è attesa non prima delle 15, ha spiegato il presidente della Corte Alfonso Barbarano.