La Corte d’appello di Perugia si è riservata oggi di decidere sulla richiesta della procura generale di applicare la pena accessoria e quindi di degradare, espellendolo di fatto dall’esercito, il caporal maggiore Salvatore Parolisi, definitivamente condannato a 20 anni di reclusione per l’omicidio della moglie Melania Rea. Hanno invece sollevato un difetto di giurisdizione, in udienza, i difensori del militare, gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza. La decisione dei giudici sarà depositata nei prossimi giorni. Parolisi è attualmente detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua a Vetere e se dovesse essere degradato verrebbe trasferito in una struttura civile. Secondo i legali del caporal maggiore, l’applicazione della pena accessoria è stata chiesta dalla procura generale di Perugia su sollecitazione dell’amministrazione dell’esercito dopo che la condanna è diventata definitiva. Gli avvocati Gentile e Cozza hanno eccepito un difetto di giurisdizione della Corte perugina, investita quale giudice dell’esecuzione. A loro avviso infatti il collegio non può decidere se degradare Parolisi essendo una questione di ambito militare. Il 3 ottobre prossimo il caporal maggiore – si è appreso dai suoi difensori – sarà in aula in occasione dell’udienza del tribunale dei minori di Napoli chiamato a pronunciarsi sulla sua istanza con la quale chiede di poter incontrare la figlia che non vede dal giorno del suo arresto.

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