Era costruita in violazione delle norme di sicurezza l’impalcatura dalla quale, sabato scorso, all’interno di un cantiere per la costruzione della metropolitana, è precipitato l’operaio quarantunenne Salvatore Renna, morto sul colpo. La circostanza è emersa dal sopralluogo compiuto stamani nel cantiere di piazza Municipio dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio, dal sostituto Emilia Galante, dal medico legale e da personale dell’Asl. A quanto si è appreso, l’impalcatura, montata sopra le scale della metropolitana per consentire agli operai di intonacare il soffitto della stazione, non solo era priva delle paratie laterali, ma mancava anche di alcune tavole metalliche sulle quali i manovali camminano. Il malcapitato potrebbe dunque avere messo un piede nel vuoto, precipitando così a testa in giù. In queste ore gli inquirenti stanno acquisendo i documenti relativi alla posizione lavorativa di Renna, che pare stesse lavorando in nero. Completati questi accertamenti, disporranno l’autopsia, che dovrebbe svolgersi giovedì o venerdì, e contestualmente notificheranno gli avvisi di garanzia per consentire agli indagati la nomina di periti di fiducia.