La Funzione Pubblica CGIL Campania vince il ricorso contro la Regione Campania per “comportamento antisindacale”. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli, dr. Roberto Pellecchia ha accolto, infatti, l’istanza con cui la CGIL eccepisce la “condotta antisindacale” dell’ente per aver violato l’obbligo della consultazione e della informativa preventiva alle Organizzazioni Sindacali, come previsto dal CCNL.

Nei fatti, per la prosecuzione del Piano di Rientro, l’On. Caldoro ed il sub Commissario, dr. Morlacco, a marzo emanarono il Decreto Commissariale n.23.

 

La CGIL FP Campania evidenziò profili di illegittimità in palese contrasto con le norme previste dai CCNL. 

Questo risultato non rappresenta solo un tangibile riconoscimento al rispetto formale delle corrette relazioni sindacali, ma riafferma il principio sacrosanto del ruolo e delle prerogative del sindacato a difesa dei diritti dei lavoratori.

 

Nel corso di questi anni, la Struttura Commissariale si è contraddistinta per l’applicazione ragionieristica del piano di rientro e per la incapacità di coniugare bilancio economico e bilancio di salute, ma soprattutto per aver spesso assunto provvedimenti che hanno privilegiato l’imposizione rispetto alla partecipazione ed al confronto con le parti sociali.

Il deficit partecipativo e di comunicazione è una questione molto delicata e riguarda le regole della democrazia.

Per questo motivo la CGIL, da tempo, afferma che il Piano di Rientro deve essere costruito attraverso un’ampia partecipazione democratica, perché determina scelte che investono le attese ed i diritti dei cittadini e le concrete condizioni di lavoro degli operatori del settore.

Ora si spera che da questo momento riprendano corrette relazioni, nel rispetto dei ruoli, che siano improntate alla massima trasparenza e partecipazione al fine di riorganizzare il Sistema Salute per migliorare la qualità dell’assistenza.

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