Arrestato per tentata estorsione e turbativa d’asta con l’aggravante delle modalità mafiose, Nicola Foria, 57 anni, ritenuto il reggente dell’omonimo clan di Pomigliano d’Arco (Napoli), e delle aree limitrofe. L’uomo è stato arrestato insieme ad altre due persone, Giuseppe Falco, 31 anni, e Tommaso Rega, 52 anni, dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, in esecuzione ad ordinanze di custodie cautelari emesse dal Gip del tribunale di Napoli, che ha anche disposto il divieto temporaneo di esercitare totalmente per sei mesi l’attività professionale per un avvocato, il 43enne Luigi Esposito, e disposto il sequestro preventivo di beni riconducibili agli indagati per un valore di cinque milioni di euro. I quattro, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbero cercato di entrare illecitamente in possesso di un immobile, oggetto di un’asta pubblica dopo il fallimento della società proprietaria, tentando, in un primo momento, di corrompere, tramite l’intermediazione dell’avvocato, un imprenditore intenzionato a partecipare alla gara, per poi minacciarlo con metodi mafiosi. L’indagine, partita a giugno scorso, ha consentito di individuare gli autori dei reati, e di porre a sequestro preventivo tre società operanti nel settore dell’edilizia e dei trasporti commerciali, dodici fabbricati, quattro terreni e dieci rapporti bancari riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di cinque milioni di euro.

 

 

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