Prima gli equivoci, poi un veloce confronto, nel merito, sul sesso via web e sulla tassazione del mestiere più antico del mondo. Siparietto fuori programma per Beppe Grillo, che – in visita privata agli Scavi di Pompei – all’uscita si imbatte in una prostituta con la quale inizia a chiacchierare, ma senza dar segno di aver capito subito quale sia il suo lavoro. La donna, italiana – Elisa, bionda, nata nella vicina Piano di Sorrento – gli chiede quale sia il programma del Movimento 5 stelle per il suo ”mestiere particolare”. Grillo non la riconosce come una lucciola, e comincia a porle domande per capire di quale disagio sia portatrice. ”Che cosa fate per noi che stiamo in strada?”, incalza la donna. Grillo crede forse si tratti di una senzatetto: ”Lei è disoccupata?”. ”Beh diciamo di si, sono anche disoccupata”. Elisa è ben vestita, dal fare seducente. Alcuni passanti tentano di spiegare che si tratta di una prostituta, ma evitando di pronunciare la parola che potrebbe offendere la signora. Quando finalmente Grillo capisce, accenna ad un ”programma” per le prostitute: ”Lei, signora, deve diventare più curiosa – dice il leader dei Cinque stelle – e lavorare mediante i siti internet. E’ giusto che abbia remore a stare per strada”. La donna racconta dei pericoli a cui è esposta: ”Non è bello per noi e poi ci sono le forze dell’ordine che ci mandano via. Ma – aggiunge – cosa c’è su internet? Riaprono le case chiuse?”. Grillo si rivolge ai passanti sempre più sorpreso: ”E’ bella la signora…” (incredulo), poi aggiunge: ”Ci sono dei siti internet, se va su Youporn si possono scegliere i video secondo le proprie preferenze, evitando pericolose intermediazioni, si pagano e si consumano in completa privacy in casa propria”. Elisa non è interessata ai video, pensa agli aspetti pratici: ”Ma io voglio pagare le tasse”. Grillo risponde: ”Bene, sì, è giusto non ci avevo mai pensato. Vedremo, noi del Movimento siamo aperti alle soluzioni più avanzate”. All’uscita dagli scavi il leader dei Cinque stelle parla anche dell’area archeologica, dove è entrato pagando il biglietto. ”Siamo oltre la disonestà economica e c’è anche una gran dose di incompetenza, perché anche un bambino capisce che qui il problema è la manutenzione ordinaria. Pompei rispecchia il sistema economico del Paese. Fuori da qualsiasi tipo di buon senso con opere che costano il 40 per cento in più rispetto alla media europea”. E poi un parallelo tra il suo movimento e l’epoca romana: ”Qui si capisce veramente come vivevano i romani. Avevano già inventato l’aria condizionata, capivano l’importanza dell’acqua che era un bene pubblico così come per noi del Movimento rappresenta la prima nostra stella, acqua bene pubblico”.

 

 

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