CASTELLAMMARE DI STABIA – La festa per il santo patrono di Castellammare di Stabia (il 19 gennaio) cambierà dal prossimo anno. Lo ha deciso l’arcivescovo, mons. Felice Cece, dopo la “sosta arbitraria effettuata dai portatori” della statua di San Catello in processione davanti al balcone di casa di un boss agli arresti domiciliari.

In una nota, la Curia arcivescovile di Sorrento-Castellammare di Stabia ha annunciato di voler recidere nettamente ogni legame ambiguo tra la camorra e le celebrazioni religiose del territorio. E il sindaco, Luigi Bobbio, ex pm della Dda, plaude alla decisione. “Perché toglie dalle mani di questi personaggi – spiega – una cosa a loro molto cara, la festa di San Catello”. La Chiesa stabiese censura drasticamente “quelli che si illudono di onorare Dio disonorando l’uomo, che ostentano devozione ai Santi, visti non come modelli da imitare, ma come protettori dei loro malaffari e, magari, delle loro imprese criminali”. L’Arcivescovo Cece scrive che “anche alla luce del Sinodo diocesano” intende “mettere mano al riordino della processione di San Catello affinché sia chiaro a tutti che si tratta di un atto di fede, che non ha nulla a che vedere con comportamenti ambigui”. “Si censura l’episodio della fermata – aggiunge la Curia – non essendo stata concordata e dovuta a una scelta meramente discrezionale dei portatori”. “Come Chiesa – conclude la nota dell’ Arcivescovo – non possiamo non promuovere e condividere con altri l’impegno per la liberazione della società dalla camorra nelle sue molteplici forme. Il contributo specifico della Chiesa è l’annuncio del Vangelo, il quale, se accolto e vissuto, è la più radicale antitesi alla camorra e ad ogni forma di male morale e sociale, perché costituisce la più efficace promozione dell’uomo e della sua dignità di persona”. Per il sindaco Bobbio, “quanto è successo ha consentito anche alla Curia di rilevare che la festa patronale era nelle mani di certi personaggi e quindi di decidere, a nome di tutta la città, di toglierla dal loro controllo, trattandosi di una delle cose che avevano tra le più care”. “I cambiamenti che la Curia arcivescovile di Sorrento-Castellammare si appresta ad effettuare per la prossima festa patronale rappresentano una vittoria dei sani principi e della legalità – aggiunge Bobbio -, da dopodomani chiederò un incontro al Vescovo per i passi successivi che intende fare, laddove ritenesse che si possano fare insieme”. Intanto, la magistratura ha acquisito le immagini in possesso del Comune e di altri testimoni del passaggio e della sosta della processione davanti alla casa di Renato Raffone, l’ anziano pregiudicato del clan D’ Alessandro condannato al carcere per associazione camorristica. L’ episodio in sé potrebbe non costituire reato, ma – dice il sindaco Bobbio – “chi lo ha fatto va identificato”. E aggiunge: “sono cose che riempiono i fascicoli e provano la contiguità. Tuttavia, qui il mio compito finisce, saranno la magistratura e gli organi inquirenti a valutare il da farsi”.

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