Niente prescrizione, tutti assolti con formula piena. E’ l’epilogo del processo su presunti illeciti nella gestione del ciclo dei rifiuti in Campania che ha scagionate dalle accuse ”perché il fatto non sussiste” tutti i 28 imputati, compreso l’ex presidente della Regione Campania Antonio Bassolino, chiamato in causa per il suo incarico di Commissario straordinario per l’emergenza rifiuti.
”Questa decisione che dimostra la verità dei fatti ripaga Bassolino di un calvario di sofferenza” hanno commentato a caldo gli avvocati Massimo Krogh e Giuseppe Fusco, legali dell’ex governatore della Campania. Al centro del processo, scaturito da una lunga e complessa indagine approdata nel 2008 al rinvio a giudizio, il contratto stipulato con l’associazione di imprese costituita da cinque società del gruppo Impregilo. Appalto poi risolto per legge il 30 novembre 2005 e, secondo l’ accusa, ”sistematicamente” violato perché conferito a condizioni che sin dal principio – a giudizio degli inquirenti – non sarebbe stato possibile rispettare. Nel corso delle indagini sui rifiuti era anche stato disposto il sequestro di una ingentissima somma di denaro all’Impregilo, decisione poi revocata successivamente in seguito all’intervento della Cassazione e del Riesame. Un impianto accusatorio che non ha retto al dibattimento durato ben cinque anni.
La sentenza è stata emessa nel primo pomeriggio dalla V sezione del Tribunale di Napoli (presidente Maria Adele Scaramella, giudici Antonia Napolitano Tafuri e Giuseppe Sassone). Agli imputati erano contestati a vario titolo i reati di frode in pubbliche forniture, truffa e falso; numerosi i capi di imputazione già prescritti, dal momento che i fatti ipotizzati dall’accusa risalivano al periodo tra il 2000 e il 2005. Per Bassolino (accusato in particolare di non avere rescisso il contratto con le società aggiudicatarie degli appalti per la gestione dei rifiuti) il pm Paolo Sirleo, al termine di una requisitoria durata 20 ore, aveva chiesto la prescrizione per tutti i reati anche se aveva sottolineato di ritenere “che abbia concorso nella perpetrazione dei reati”. Assolti anche Pierluigi Romiti, ex manager del gruppo Impregilo, Armando Cattaneo, ex ad di Fibe, società del gruppo Impregilo, Angelo Pelliccia, ex direttore generale di Fibe, e Raffaele Vanoli, ex sub commissario all’emergenza rifiuti, per i quali il pubblico ministero aveva chiesto la condanna.
Per Impregilo era stata chiesta la condanna al pagamento di 750.000 euro e a due anni di interdizione dallo stipulare contratti con la pubblica amministrazione. Il tribunale ha disposto anche il dissequestro dei siti, compresi quelli dove sono stoccati le ecoballe, e la loro restituzione alle Province. L’assoluzione si estende anche alle ”persone giuridiche”, ovvero le cinque società – Impregilo, Fibe, Fisia Italimpianti, Fibe Campania e Gestione Napoli – che erano state rinviate a giudizio per illecito amministrativo. ”La piena assoluzione decisa dal Tribunale di Napoli è un fatto di enorme importanza. I giudici hanno dimostrato una importante autonomia di giudizio” sottolinea l’ex governatore della Campania. ”Dopo anni di sofferenza e di dolore – aggiunge Bassolino – vedo finalmente riconosciuta la mia totale estraneità ai fatti che mi erano stati addebitati”.