Quattro persone, tra cui il sindaco di Procida , Vincenzo Capezzuto, sono indagate nell’ambito di un’inchiesta relativa a un sito di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani. L’area è stata sequestrata dai carabinieri della compagnia di Ischia e della stazione di Procida: il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Napoli. L’indagine riguarda l’attività di raccolta dei rifiuti senza i requisiti previsti dalla legge ed in assenza dei vincolanti pareri tecnico sanitari. Con il sindaco, che deve rispondere anche di omissione, sono indagate la dirigente dell’ufficio ambiente del Comune, la legale rappresentante e il responsabile tecnico della ditta di Angri che gestisce l’area. Il sito è stato utilizzato come centro di raccolta di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da laterizi, intonaci, conglomerati di cemento armato ed altri materiali privi di amianto. Contestualmente al sequestro è stata concessa la facoltà d’uso per i 10 giorni successivi alla notifica del provvedimento dell’autorità giudiziaria, al fine di consentire l’individuazione di un sito alternativo. “Ho chiesto un incontro immediato con il magistrato al fine di consegnare tutte le autorizzazioni e progetti comprovanti la regolarità dell’area (oggi sequestrata, ndr), e mai e poi mai è stata fatta alcuna omissione”. Lo ha dichiarato il sindaco di Procida, Vincenzo Capezzuto, indagato nell’ambito di un’inchiesta su un sito di rifiuti sull’isola. “Andrò in Procura al più presto – annuncia Capezzuto – e consegnerò tutti gli atti che dimostreranno la regolarità della documentazione agli atti finalizzata all’adeguamento del sito che è in corso di esecuzione”.

 

 

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