“Io voglio nascere qui”. Con questa scritta sul pancione un gruppo di future mamme, insieme ad altre donne e tanti bambini, ha organizzato una protesta nel parco dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli (Napoli) chiedendo l’apertura della Casa di maternità edificio costruito già da anni ma mai messo a disposizione dei servizi materno-infantili. Le manifestanti, aiutate dai loro compagni, hanno attaccato su fili tesi tra gli alberi cartelloni con i motivi della protesta e, come messo ad asciugare al sole, abbigliamento neonatale. La Campania – hanno spiegato le animatrici dell’associazione promotrice dell’iniziativa “Terra prena” – ha il record europeo di ricorso a parto cesareo, soluzione che, a danno delle mamme e dei nascituri – hanno aggiunto – alimenta una vera e propria catena di montaggio che frutta a dottori e cliniche private milioni di euro.

L’edificio costruito nel 2008 con fondi vincolati per il Settore Materno Infantile è stato prima destinato al Servizio Psichiatrico della locale Asl e poi, recentemente, proposto come sede per direzione sanitaria dell’ospedale. Donne e bambini si sono “appropriati” almeno per un giorno dei giardinetti adiacenti all’edificio organizzando giochi e un pic-nic. L’iniziativa – ha spiegato una delle future mamme – ha lo scopo di sensibilizzare ospedali e istituzioni a favorire la scelta del parto naturale. “Questa – hanno detto le donne – oggi è la nostra casa e speriamo che politici ed amministratori, da anni colpevolmente distratti su questo tema, rivedano le loro decisioni e ci riconsegnino la struttura concedendoci di arrivare serene, seguite e preparate al bellissimo giorno della nascita dei nostri figli”.

 

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