NAPOLI – “Medici, infermieri ed il personale tutto dell’ospedale Cardarelli sono allo stremo”. Parte da qui, da questa ‘fotografia’, la lettera aperta, d’accusa, che il direttore generale dell’ospedale Cardarelli di Napoli, Rocco Granata, scrive oggi. Una lettera dove si parla di tagli, di turni che, in alcuni casi, “vano oltre i limiti di legge”, e anche del provvedimento di revoca del suo incarico. “Lo stato di ‘precaria salute’ del Cardarelli non consente più attesa.
E’ giunto il momento che la Regione risponda ad alcuni interrogativi fondamentali – esordisce Granata – Qual è il ruolo del Cardarelli nella sanità campana dei prossimi anni?. Quale deve essere il destino del Cardarelli che è la storia della sanità in Campania?”. “Da anni sto continuamente sollecitando le Autorità Regionali ad aiutare l’Azienda Ospedaliera più grande della Regione. La carenza di personale e mezzi è stata continuamente evidenziata chiedendo aiuti economici e sollecitando la inderogabile necessità di personale. Ho attuato tutte le procedure previste e consentite dalle leggi vigenti – spiega – mobilità, accorpamenti di reparti, rimodulazioni, trasferimento di reparti ad altre strutture (vedi pediatrie), ho aperto nuovi reparti ed attivato nuovi servizi, sebbene il personale si sia ridotto in 2 anni di circa 600 unità, attirando su di me anche impopolarità, ire ed avversioni”. “Ma al Cardarelli il personale diminuisce sempre e nessuno vuole trasferirsi, perché si lavora troppo ed in condizioni disagiate – aggiunge – Pur in maniera impopolare, fin dal 2009 ho rimodulato la spesa, ho applicato già da allora una spending review ante litteram. La Regione ha risposto riducendo l’assegnazione ordinaria di ulteriori 8 milioni di euro”. Ora, per Granata, “non è più possibile tagliare”. “Devo, forse, ritenere che si sia più interessati ai giochi di poltrone – sottolinea – E’ tornata in auge la voce di una mia revoca dall’incarico di direttore generale. Non sia mai detto che si voglia o che si possa affossare il Cardarelli per liberarsi di una persona non “gradità'”. “Certo è che non potrà mai dirsi che una mia mancata conferma nell’incarico di direttore generale dipenda dal mancato raggiungimento di obiettivi anche economici o dalla “non veridicità dei conti del bilancio – conclude – Gli stessi conti del bilancio, compresi quelli del Cardarelli che, poiché sono molto positivi, si assume non possano essere spiegati, sono stati giudicati come “non attendibili”, giudizio questo richiamato e riportato dalla Giunta Regionale nel provvedimento di revoca dell’incarico allo scrivente, (il cui procedimento è ancora in corso). Sebbene ciò, due giorni dopo, pur pienamente consapevoli tutti di questa “discrasia”, questi conti sono stati utilizzati e portati al Governo, dal Commissario ad acta per la Sanità, Stefano Caldoro, in sede di verifica dell’attuazione delle azioni di rientro dal disavanzo sanitario e sono serviti per sbloccare ben 450 milioni di euro dallo Stato. In altri termini i conti del bilancio del Cardarelli sarebbero “veri e falsi allo stesso tempo”, a seconda del fine da perseguire”.