Un vero e proprio deposito di rifiuti di ogni sorta, materiale da risulta edile, auto e mezzi da lavoro abbandonati, stalle e recinti fatti in lamiera e muratura dove decine di animali erano tenuti in condizioni igieniche e di cattività estreme. Questo lo spettacolo che si sono trovati innanzi nei giorni scorsi gli uomini del Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato territorialmente competente, del Comando Regionale Campania, guidati dall’ispettore superiore Franco Nicodemi, gli ausiliari di polizia giudiziaria, dott. Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, e dott. Sergio Passannanti, medico veterinario, nonché i veterinari dell’ASL Napoli 2 Nord.

Tenuti in manufatti fatiscenti composti in muratura, lamiere, legno e reti o in recinti improvvisati, sono stati trovati in pessime condizioni diversi animali, tra cui maiali neri vietnamiti, oche, cavalli, un pony, conigli, una capra, pavoni, galline, galli e galletti, quaglie e cani. Le condizioni di detenzione sono apparse subito inidonee, in quanto l’intera area si presentava in pessime condizioni igieniche, maleodorante, con presenza di deiezioni e liquami, e residui organici. Alcuni animali erano tenuti in condizioni a dir poco estreme: due cani di piccola taglia erano tenuti in una gabbia per conigli, e avevano a disposizione una superficie complessiva di circa un metro quadro a testa; la base della gabbia, inoltre, era grigliata, senza una superficie solida. Nella gabbia vi erano abbondanti residui di escrementi, una ciotola con acqua stagnante e solo per un cane, un contenitore con una poltiglia non ben definita.

Una capra era tenuta in una gabbia molto piccola rispetto alla grandezza dell’animale, con una grandezza complessiva di circa un metro e mezzo, che impediva qualsiasi tipo di deambulazione e inoltre vi era una copiosa lettiera sporca di strati di deiezioni.

I cani e la capra sono stati immediatamente liberati da quelle condizioni e posizionati in spazi più grandi. Un pony presentava una ferita lacero-contusa sul collo in fase di cicatrizzazione. Tutti gli animali, di provenienza ignota, erano sprovvisti di segni di identificazione e la struttura non aveva nessun tipo di autorizzazione.

In un contenitore di plastica è stato trovato un palco con cranio di Daino immerso in acqua stagnante. E’ stata trovata anche una pelle di coniglio essiccata.

L’intera area, insieme agli animali, è stata posta sotto sequestro preventivo e ad embargo sanitario, vista la provenienza ignota degli animali e l’impossibilità di stabilire l’assenza di malattie infettive che potrebbero essere diffuse in caso di movimentazione degli animali. La LAV si è già attivata per trovare una sistemazione agli animali quando cesserà l’embargo sanitario e l’Autorità Giudiziaria ne autorizzerà  lo spostamento. Il gestore è stato denunciato per maltrattamento di animali e detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e sanzionato amministrativamente per assenza di registrazione degli animali all’Asl.

I controlli si sono spostati successivamente in una struttura ricettiva e di ristorazione nelle disponibilità dell’uomo, ubicata nelle vicinanze dell’area sottoposta a sequestro. Nell’ambito dell’ispezione, è stata rinvenuta in tre congelatori verdura e carne (bovina, suina, caprina, ovina e pollame) ritenute dal personale ASL “alimenti potenzialmente pericolosi per l’alimentazione umana per i mancati requisiti di sicurezza alimentare” e sono stati sottoposti a sequestro. Sono stati rinvenute anche confezioni di passata di pomodoro e prodotti sotto olio senza etichette indicanti la tracciabilità dei prodotti e insudiciate da escrementi di topi e polvere. Inoltre sono state rinvenute confezioni di pasta di vario formato e confezioni di riso riportante la dicitura: “Prodotto alimentare non commerciale – Aiuto U.E.”. Per tali fatti è stata denunciata un’altra persona rappresentante legale della struttura di ristorazione.

La LAV ringrazia il comandante regionale del Corpo forestale dello Stato, dott. Vincenzo Stabile per aver predisposto il controllo e per la professionalità dimostrata dal personale intervenuto.

 

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