NAPOLI – Antonio Crispi, Segretario Generale FP CGIL Campania, e di Giosuè Di Maro, Segretario Regionale FP CGIL Medici intervengono sul caso dell’ospedale Pellegrini di Napoli dove per una disposizione interna i pazienti in assenza di letti possono esser ricoverati sui materassi.
Negli ultimi mesi gli organi di informazione hanno più volte pubblicato notizie riguardanti la drammatica situazione in cui versano i P.S. a causa dell’aumento del numero di cittadini che vi giungono e dell’incremento delle barelle occupate da pazienti in attesa di un ricovero, una situazione divenuta oramai “strutturale”.
Ma si resta sconcertati dalla notizia riportata stamane dalla stampa riguardo la disposizione di servizio emanata dal Direttore Sanitario dell’Ospedale dei Pellegrini della ASL Napoli 1 Centro con la quale, in caso di ricovero urgente ed in assenza di posto letto disponibile in Campania e di barelle nel Presidio Ospedaliero, “…si autorizza il ricovero dei pazienti direttamente in pronto soccorso utilizzando i materassi sanificati anche senza letto…”
Una situazione scandalosa che, al di là delle enfatiche dichiarazioni rilasciate alla stampa dal Commissario “ad acta” e dal suo consigliere per la sanità circa i brillanti risultati ottenuti senza ridurre l’assistenza, sono la prova provata del fallimento della politica sanitaria attuata dal 2007 sino ad oggi.
Una situazione incivile che offende la dignità dei cittadini e lede la professionalità degli operatori che, da anni, lavorano con senso di abnegazione in condizioni sempre più difficili.
In Campania l’applicazione ragionieristica del Piano di Rientro dal debito sanitario è stata caratterizzata da tagli lineari e non selettivi, dalla riduzione dei servizi ai cittadini, dal contenimento del costo del lavoro con riduzione dei livelli occupazionali, dall’ aumento dei carichi di lavoro degli operatori e dall’inasprimento della tassazione regionale ed ha prodotto, in maniera uniforme, contrazioni delle prestazioni ed una corsa al razionamento dei servizi molto più che alla razionalizzazione.
Il risanamento economico non si ottiene con tagli all’assistenza, bensì individuando gli sprechi e le cause strutturali del debito e riallocando la spesa mediante una effettiva riorganizzazione e razionalizzazione del S.S.R. finalizzata al raggiungimento di specifici standard di qualità e di appropriatezza delle prestazioni sanitarie erogate, perché usare in modo appropriato le risorse pubbliche in sanità risponde ad un principio etico, garantendo una adeguata giustizia sociale.
Nel corso di questi anni la politica della Struttura Commissariale ha prodotto un S.S.R. dove la migrazione sanitaria extra-regionale, l’impiego delle barelle per il ricovero dei pazienti in acuto, la riduzione di circa 8000 unità lavorative, l’aumento dei carichi di lavoro del personale ed il peggioramento delle condizioni lavorative sono divenuti elementi strutturali del sistema.
Tutto questo sta determinando un impoverimento dell’assistenza sanitaria ed un collasso del sistema salute, mentre la struttura commissariale si sta sempre più caratterizzando per una programmazione sanitaria “mediatica” in assenza di efficaci risultati assistenziali per i cittadini.
Per questi motivi la FP CGIL CAMPANIA ritiene ineludibile e non più rinviabile avviare un confronto sereno e costruttivo delle forze sociali con la Regione in merito alla riorganizzazione complessiva del sistema salute per garantire i L.E.A. e rendere esigibile il diritto costituzionale alla salute nell’interesse dei cittadini e dei lavoratori.
On. Caldoro non è più consentito tergiversare bisogna fornire risposte ai cittadini ed ai lavoratori cercando di coniugare i bisogni sanitari con l’equilibrio finanziario in un quadro di sviluppo e rilancio del SSN, é necessario fare presto ed intervenire ed ognuno deve assumersi le proprie responsabilità prima che la situazione precipiti.