Nonostante i diversi arresti effettuati dalla polizia nei primi tre mesi dell’anno, non sembra placarsi il fenomeno dei rapinatori che dal napoletano si spostano a Milano per impossessarsi degli orologi di valore indossati da facoltosi milanesi. Agli 11 colpi denunciati dal 1 settembre scorso, vanno aggiunti quelli messi a segno questa mattina in via Sturzo e piazza Tricolore. Nel primo caso, sotto la minaccia di un coltello, un automobilista è stato scippato da due giovani a bordo di uno scooter del suo Rolex Daytona da ben 80mila euro, mentre nel secondo caso, con il consolidato trucco dello specchietto, probabilmente gli stessi due balordi si sono impossessati di un Philip Watch del valore di 2mila euro. La squadra mobile ha intanto posto in stato di fermo i presunti autori della violenta rapina messo a segno intorno alle 2 di ieri mattina in via Ausonio, dove un giovane che si trovava in compagnia di due amici, mentre scendeva dall’auto è stato affrontato da due uomini che dopo averlo colpito con il calcio di una pistola gli hanno puntato l’arma alla tempia e si sono fatti consegnare un Rolex Yachtmaster del valore di circa 15mila euro. Si tratta di due pregiudicati napoletani, Fabio M. di 28 anni e Daniele E. di 29, che sono stati sorpresi nell’appartamento di una zia di uno dei due in via Cantore a Sesto San Giovanni (Milano). Nell’abitazione gli agenti hanno recuperato il prezioso cronometro e nel cortile dello stabile una pistola giocattolo senza tappo rosso. Nell’auto noleggiata dai due nei giorni scorsi in provincia di Caserta, i poliziotti hanno ritrovato poi il cappellino e la bandana che i due avevano usato per travisarsi per compiere la rapina. Così come le persone arrestate nei mesi scorsi, anche questi due presunti rapinatori sono noti alla Mobile napoletana come “trasferisti”, piccoli criminali specializzati che si spostano abitualmente nelle città del Centro-Nord per mettere a segno i loro colpi e che, dopo aver racimolato orologi per un valore sufficente, fanno ritorno in Campania dove la refurtiva viene rimessa in commercio dai ricettatori che, si sospetta, utilizzino anche una rete di insospettabili gioiellieri compiacenti.