Francesco Schettino vince un processo nella vicenda della Costa Concordia, che potrebbe essere il primo successo legale tra i procedimenti che sta sostenendo: in una causa civile ha ottenuto che la compagnia Costa Crociere gli rimborsi i 26.000 euro da lui anticipati all’avvocato Bruno Leporatti – suo primo difensore nella vicenda del naufragio del Giglio – per spese ed onorario. La causa, segnalano anche alcuni media, è stata decisa con un decreto esecutivo dal tribunale di Torre Annunziata (Napoli). Nei patti tra armatore e comandanti, infatti, è prevista l’assistenza legale in caso di contenziosi e procedimenti, ma sono esclusi i casi di dolo o di colpa grave. Appellandosi a questi ultimi aspetti, Costa Crociere aveva risposto di no alle richieste di Schettino di pagargli il primo avvocato difensore. La compagnia gli negò la somma lasciando intendere che sia l’incidente probatorio nella fase di indagini preliminari dell’inchiesta sul naufragio, sia la successiva richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura di Grosseto, evidenziassero una colpa grave del comandante. Quindi fuori dal contratto che lega l’armatore ai suoi capitani di nave. Allora Schettino ha imboccato la via della causa legale con gli avvocati Anna Maria Tufano del foro di Monza e Rosario D’Orazio del foro di Napoli, ottenendo dal tribunale campano un decreto ingiuntivo contro Costa. Però la compagnia mantenne la sua linea e fece opposizione chiedendo al tribunale campano la revoca del decreto o, in subordine, la sospensione della causa civile in attesa della decisione del tribunale di Grosseto nel processo penale tuttora in corso. Andando di recente a discutere la questione, gli avvocati di Schettino hanno evidenziato che non è corretto equiparare materie e procedimenti completamente diversi e hanno eccepito davanti al tribunale di Torre Annunziata mancanza di pregiudizialità tra i due procedimenti, cioè questa causa civile e il processo penale di clamore mondiale ancora in corso davanti al tribunale di Grosseto dove Schettino è imputato. Per gli avvocati civilisti di Schettino i due procedimenti sono da considerarsi autonomi e slegati l’uno dall’altro, e non c’è conflitto tra i due giudicati trattandosi di materie completamente diverse. Nei giorni scorsi la decisione del tribunale di Torre Annunziata, che va verso un decreto esecutivo a favore di Schettino e rigetta l’opposizione di Costa spa. Fu la compagnia, peraltro, a indicare a Schettino, quando fu arrestato dopo il naufragio, di incaricare Leporatti come difensore. Schettino adesso può recuperare la somma pagata.

 

 

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