Duecentomila euro versati in Spagna da affiliati della camorra ad Hector Cuper in cambio di ”dritte” sicure sui risultati di due partite del campionato iberico e di due di quello argentino, del campionato 2006-2007. E’ l’accusa – secondo quanto riporta oggi la Gazzetta dello Sport – che la Dda di Napoli rivolge all’allenatore argentino, nell’ambito dell’inchiesta su clan e calcioscommesse.

I soldi sarebbero stati nascosti nei calzini e nelle mutande dagli emissari dei clan, che li avrebbero consegnati all’ex tecnico di Inter e Parma. Secondo la Gazzetta, in possesso degli inquirenti partenopei ci sarebbe anche una registrazione effettuata in Spagna da uno dei camorristi, tornato ad affrontare Cuper accusandolo di aver dato una ”sola”, una fregatura: in cambio dei 200mila euro il clan aveva ottenuto indicazioni fasulle, le giocate erano andate male. Nell’ottobre scorso, quando si diffusero notizie sulla sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della procura, Cuper – alla guida del Racing Santander – nego’ qualsiasi coinvolgimento, diretto o indiretto, nelle vicende del calcioscommesse italiano.

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