NAPOLI – “Eravamo in presidio sotto la Prefettura in solidarietà con i compagni della Statale di Milano, caricati e sgomberati nella giornata di ieri, quando siamo stati caricati a freddo da cordoni alternati di celerini e noti fascisti napoletani che si erano mischiati al presidio dei lavoratori del consorzio di bacino senza stipendio da cinque mesi”.

E’ questa la denuncia degli studenti dei collettivi universitari di Napoli che, questa mattina, erano scesi in piazza per protestare contro le cariche nel cortile dell’Università Statale di Milano, dove celere e carabinieri avevano sgomberato con la forza la Libreria Autogestita Ex-Cuem. Presidio che si stava svolgendo mentre nel Palazzo di Governo era in corso un vertice tra il ministro Carrozza e alcuni rettori campani.

“La convivenza tra i due presidi era tranquilla – continua uno studente – fino a quando in piazza non sono arrivati volti noti dell’estrema destra napoletana tra cui Salvatore Lezzi. Da quel momento è stato una escalation di provocazioni fino alle cariche miste di celere e fascisti. All’improvviso, ci sono stati anche caroselli con mezzi blindati in stile anni 70”.

Durante le cariche sono stati fermati 3 studenti poi rilasciati contestualmente all’abbandono di piazza Plebiscito degli studenti. Dalla questura fanno sapere che c’è anche un agente contuso e che le tensioni sono nate in seguito ad una rissa tra studenti e lavoratori. Tesi rispedita al mittente dagli studenti che stanno occupando il rettorato della Federico II per rilanciare il presidio del 13 maggio al palazzo di Giustizia, contestualmente all’inizio del processo a dieci militanti imputati per i fatti dell’ottobre 2011, quando in zona universitaria ci fu uno scontro con i militanti di Casa Pound. “Rilanciamo quella mobilitazione – spiegano gli antifascisti – perché la dinamica dei fatti di allora è uguale a quanto accaduto oggi”.

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