Un lavoratore dell’ex consorzio di bacino per la raccolta dei rifiuti di Napoli, si è incatenato ad un’antenna del municipio di Acerra, situata sul tetto dell’edificio, per protestare contro il mancato pagamento di 31 mensilità e “l’ormai incertezza occupazionale futura”. Il lavoratore, salito sul tetto insieme ad alcuni colleghi, si è incatenato ad un’antenna e si è seduto sul cornicione dell’edificio, mentre altri colleghi stanno assistendo alla scena dalla strada. “Finché non ci danno i soldi che ci spettano – spiega l’uomo – da qui non mi muovo. Non ho intenzione di uccidermi, ma se la stanchezza prende il sopravvento e cadrò nel vuoto, saranno i politici i colpevoli della mia morte. Noi non siamo niente: non siamo cassaintegrati, non siamo in mobilità, non siamo più lavoratori. E non sappiamo cosa ci aspetta, in quanto una legge regionale impone il nostro trasferimento ai Comuni, ma per ora nulla sembra essere certo. Quello che però è sicuro, è che noi non abbiamo più soldi per portare il pane a casa, e quindi la protesta continuerà fino a quando non ci daranno i soldi che ci spettano, perché noi abbiamo lavorato e dobbiamo essere pagati”.

 

 

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