AVELLINO – Il tratto dell’autostrada A16 Napoli-Canosa dove domenica scorsa hanno perso la vita 38 persone nel pullman precipitato dal viadotto di Monteforte Irpino (Avellino) è transennato, ma quanti vanno o tornano dalle vacanze non imprecano per il rallentamento imposto dalla circolazione su una sola corsia. Si procede a passo d’uomo per chilometri, ma le auto in transito sembrano non avere fretta.
Quando arrivano in corrispondenza del viadotto ‘Acqualonga’ quasi si fermano, con gli adulti che spiegano ai bambini cosa è accaduto la sera di sette giorni fa in quel posto. Tornavano a casa, quasi tutti a Pozzuoli (Napoli), da una gita di tre giorni a Telese Terme, la località termale in provincia di Benevento, poco più di 150 euro a persona tutto compreso: famiglie giovani, coppie di pensionati, anziani soli che, tra qualche settimana, si sarebbero ritrovati di nuovo per un pellegrinaggio al santuario mariano di Medjugorje. L’autista del bus gran turismo della Mondo Travel, Ciro Lametta, fratello di Gennaro Lametta, il titolare dell’agenzia di Napoli che aveva noleggiato il bus, all’uscita della curva che immette sulla lunga discesa, si trova davanti ad un rallentamento, peraltro segnalato. Sono le 20.30. Nel pullman si scherza e si canta, i passeggeri scattano foto che finiscono in tempo reale su Facebook, come fanno Clorinda Iaccarino e suo marito Antonio Del Giudice e Silvana, la loro figlia di 22 anni. Clorinda li ha persi entrambi, lei è ancora in prognosi riservata e non sa ancora nulla neanche di Simona, l’altra figlia di 16 anni ricoverata al Loreto Mare di Napoli in condizioni gravissime. L’autista prova a frenare ma il bus sbanda, i passeggeri avvertono come uno scoppio. Lametta cerca di farsi spazio tra le auto che lo procedono, ne tampona una quindicina, poi accosta il pullman sul muro di contenimento nel tentativo di rallentare creando attrito, così fino alle barriere protettive del viadotto che però si arrendono subito al peso dell’automezzo che precipita per trenta metri nella scarpata. Soltanto a tarda sera sarà possibile accertare il bilancio definitivo della tragedia che consegna alle cronache 38 morti e 10 superstiti, tra questi anche tre bambini. Oggi a Monteforte Irpino, il parroco, don Antonio Testa, tra i primi a rendere omaggio alle vittime composte nelle bare, le ha ricordate nell’omelia. ”Continuiamo a pregare per loro – ha detto – e di fronte alla immane tragedia che ha colpito da vicino la nostra comunità confortiamo e abbracciamo i nostri fratelli puteolani e preghiamo perché le famiglie e i sopravvissuti possano al più presto trovare serenità”. Quella di oggi è stata una domenica di lavoro per i magistrati della procura di Avellino, in vista degli interrogatori che dovrebbero cominciare a metà della prossima settimana. Nel registro degli indagati, per il momento, ci sono Gennaro Lametta, e due dipendenti della società Autostrade, Michele Renzi e Antonio Sorrentino. Martedì verrà anche effettuata l’autopsia dell’autista del pullman, mentre Alessandro Lima, il perito incaricato di verificare la sicurezza delle barriere protettive, fornirà al capo della procura irpina, Rosario Cantelmo, le prime risposte nei prossimi giorni.