Fingevano di rifornire con gasolio navi battenti bandiera straniera per evadere iva e accise. Numeri da capogiro per un giro di evasione fiscale che ha raggiunto i 10 milioni di euro e che ha portato all’emissione di 13 misure cautelari, di cui 6 in carcere e 7 ai domiciliari. Misure eseguite, questa mattina, dagli uomini della Guardia di Finanza di Torre Annunziata.

L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di gasolio e truffa ai danni dello stato. I destinatari delle misure cautelari sono: Salvatore De Francesco, Antonio Spadafora, Gennaro Punto, Antonio Campana, Vittorio Campanella, Vincenzo Baruffo, Salvatore Baruffo, Alessandro De Francesco, Mario Di Maggio, Luigi Leone, Marcello Leone, Vincenzo Leone. I primi tre sono gli amministratori di fatto della società “Ge.sa oil trading” e gli altri sono trasportatori. In carcere Vittorio Campanella e Miniero De Martino che, all’epoca della truffa, erano funzionari doganali presso il molo Vigliena del Proto di Napoli.

 

Le indagini, condotte anche attraverso appostamenti e pedinamenti, hanno evidenziato che in almeno 400 occasioni è stato simulato il rifornimento di navi battenti bandiera di stati extra Ue al fine di evitare il pagamento dell’ifa e delle accise. Le autobotti, secondo la Procura, una volta uscite dal deposito di Torre Annunziata non hanno mai raggiunto il porto di Napoli e, addirittura, molte navi non erano presenti nello scalo partenopeo.

Nell’operazione sottoposti a sequestro preventivo beni immobili, autoarticolati per un valore di circa 3 milioni di euro.

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