Tre giorni di astensione dalle udienze (il 4, il 5 e il 6 maggio) sono stati proclamati dalla Camera penale di Napoli e dalla Camera penale del Tribunale di Napoli Nord in segno di protesta per i disagi nell’accesso agli uffici giudiziari determinati dalle modalità dei controlli disposti per motivi di sicurezza in seguito ai tragici fatti di Milano.

Lo rende noto un documento firmato dai presidenti dei due organismi forensi, gli avvocati Attilio Belloni e Paolo Trofino. L’astensione va ad aggiungersi a quella deliberata dai Consigli dell’ordine degli avvocati di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere da oggi al 17 aprile. Ieri mattina, esasperati per la lunga attesa a uno dei varchi, un gruppo di avvocati ha tentato un’ ”azione di sfondamento”, scontrandosi con le forze dell’ordine che presidiavano l’ingresso. I penalisti ricordano che il 13 aprile hanno chiesto al procuratore generale ”la revoca ad horas, ovvero la sospensione del provvedimento, con il quale si disponeva presso i varchi di accesso al Palazzo di Giustizia di Napoli il controllo di tutti gli utenti a mezzo metal detector, compresi gli avvocati, il personale amministrativo e i magistrati (per alcuni dei quali, secondo le segnalazioni di colleghi, sono state tollerate ingiustificate eccezioni), in ragione della mortificazione della dignità degli avvocati e delle inaccettabili conseguenze sul regolare svolgimento delle attività giudiziarie, derivanti dalle interminabili file che si erano formate”. ”Nella mattinata di ieri, come era prevedibile ­ si legge nel documento ­ i disagi e le difficoltà si sono aggravate: all’ingresso dei varchi si sono determinate file intollerabili, che hanno inevitabilmente provocato momenti di forte tensione ed esasperazione (che hanno visto coinvolti in veste di vittima anche alcuni avvocati, verso i quali si esprime la massima solidarietà) e, di conseguenza, considerevoli ritardi dell’inizio delle udienze o addirittura la celebrazione dei dibattimenti senza la presenza dei difensori di fiducia che erano in attesa di poter entrare nel Palazzo di Giustizia”. Oggi ”contrariamente a quanto comunicato alla Camera Penale, i controlli ai varchi di accesso sono rimasti inalterati e, in particolare, tutti gli avvocati sono stati sottoposti alle verifiche con metal detector ed alla ispezione delle borse”.

 

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