Le note de ‘Il silenzio’ seguite da un lungo applauso, oggi, davanti al Palazzo di giustizia di Napoli oggi alle ore 17.56 minuti e 48 secondi per ricordare il momento in cui venti anni fa venivano uccisi dalla mafia Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. La celebrazione, promossa dall’associazione Libera, ha radunato al centro direzionale di Napoli studenti di istituti di Napoli e provincia, organizzazioni sindacali, gente comune e istituzioni.

Nel piazzale antistante il Palazzo di Giustizia, tra gli altri, il presidente della Corte di appello di Napoli Antonio Buonajuto, il procuratore generale Vittorio Martusciello, il presidente del Tribunale di Napoli Alemi, il capo della Dda di Napoli Cafiero De Raho, il Prefetto di Napoli Andrea De Martino, il Questore Luigi Merolla, il presidente Anm Francesco Valentino, il consigliere regionale del Pd Angela Cortese, l’assessore comunale Giuseppe Narducci, i rappresentanti di Libera, della Fondazione Polis e delle associazioni Antiracket Tano Grasso e Silvana Fucito. A tracciare un ‘commosso e sentito’ ricordo della figura e del lavoro di Giovanni Falcone, il magistrato Maurizio Conte oggi in forze alla Procura di Napoli, ma all’epoca a Palermo. Conte ha ricordato Falcone “eroe moderno, simbolo di assoluta dedizione allo Stato, il cui sorriso beffardo era destinato a entrare nell’immaginario collettivo come una sorta di santino laico”. Ma il ricordo del magistrato è andato anche agli uomini della scorta morti nel compimento del loro dovere e a quel pezzo di strada vicino Capaci che – ha detto Conte – “sarebbe dovuto rimanere sventrato come segno del debito di riconoscimento eterno che dobbiamo a questi uomini”. Da Conte l’appello “in questo momento difficile che attraversa il Paese a ritrovare forza ed entusiasmo nella mobilitazione perché, come diceva Falcone, chi ha paura muore tutti i giorni, mentre chi ha coraggio muore una volta sola”. Un secondo commosso applauso si è levato quando Marcello Ruggiero capo dell’Ufficio scorte di Napoli, nel 1992 in forze a Palermo, ha ricordato i nomi di tutti gli uomini e donne della scorta di Falcone e Borsellino uccisi. “L’Italia intera – ha detto – si china al ricordo di Falcone, Borsellino e degli agenti della scorta e il miglior modo per arrivare, a distanza di venti anni, alla verità è cercarla senza preconcetti, animati solo dalla volontà di arrivare ad essa”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui