Francesco Barbato, dell’Idv, è indagato dalla procura di Roma per tentato millantato credito. La vicenda si riferisce ad una presunta richiesta di 20 mila euro all’imprenditore Paolo Viscione per risolvere i problemi che la sua società di assicurazioni aveva con l’Isvap.
Nel capo di imputazione si precisa che il deputato “abusando della propria funzione di componente della VI commissione permanente (Finanze) della Camera, competente tra l’altro della materia delle assicurazioni, consapevole delle difficoltà in cui versava la Eig Ltd, società di diritto maltese operante in Italia nel settore assicurativo e sottoposta ad attività ispettiva da parte dell’Isvap, ostentando le proprie conoscenze in tale istituto, millantando credito chiedeva a Viscione 20 mila euro”.(
Barbato è stato convocato dal pm Mario Palazzi per il 17 gennaio prossimo per essere interrogato. Il fascicolo processuale scaturisce da un invio di carte, per competenza territoriale, dalla Procura di Napoli. Ad accusare Barbato è lo stesso Viscione, ma anche altri due testimoni dei fatti sostengono la stessa versione dell’imprenditore.
Barbato, pur considerando il tutto una montatura, ha deciso di non candidarsi. “Sono stato da poco destinatario – spiega Barbato – di un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Roma che ‘letteralmente’ mi sconvolge. Sono da questo momento una persona sottoposta ad indagini e la prima riflessione è: non posso candidarmi per le prossime elezioni politiche. So benissimo che è una ‘costruzione’ basata sulla falsa dichiarazione per di più smentibile non con contro-dichiarazioni bensì da atti giudiziari, cioé per tabulas, ma a pochi giorni dalla presentazione delle candidature mi mette fuori gioco”. “Sì – aggiunge – perché intendo essere un deputato con onore, come vuole la Costituzione, sempre. Su di me non deve esserci neanche un’ombra, mai. Avevo pure chiesto quasi un anno fa al pm Woodcock di presentarmi spontaneamente in procura di Napoli ovvero di essere interrogato per smascherare l’ennesimo complotto con cui si tenta da tempo di fermarmi, ma invano. Così ritengo di rappresentare le Istituzioni e servire lo Stato, così intendo rispettare la magistratura, così amo i cittadini”.