”Gli Erodi del nostro tempo, per avidità e sete di potere hanno svenduto la nostra terra perpetrando di fatto una nuova strage degli innocenti”. E’ quanto affermato oggi dal vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, ritornando sulla terra dei fuochi. Il vescovo, in serata, ha visitato anche gli stand allestiti dagli agricoltori dell’associazione Ari.Amo davanti al Castello Baronale, che stanno offrendo alla cittadinanza pasti realizzati con prodotti locali, esponendo i certificati della loro genuinità.
A monsignor Di Donna è stato anche offerto un piatto di gateau di patate, preparato dalle mogli degli agricoltori, che hanno anche cucinato piatti con fagioli, scarole, cavolfiore, pomodoro san Marzano, e kiwi, tutti rigorosamente coltivati ad Acerra. Il vescovo ha ribadito la propria vicinanza agli agricoltori, e affermato che la neonata associazione può divenire ”simbolo di riscatto della terra dei fuochi, perchè ha unito i coltivatori del posto che sono disponibilissimi a far analizzare i loro prodotti per dimostrarne la genuinità”. Di Donna, infine, ha sottolineato che gli Erodi del nostro tempo, ”per avidità e sete di potere hanno svenduto e violentato le nostre terre – ha concluso – mettendo a repentaglio il futuro dei loro stessi figli e perpetrando di fatto una nuova strage degli innocenti. Alzati Acerra, e rivestiti della luce della speranza”.