C’è un boss della camorra al vertice dell’organizzazione criminale dedita al traffico di rifiuti speciali smantellata da Polizia di Stato e Polizia Provinciale, nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sono quattordici gli arresti, ma le operazioni, in corso dall’alba di giovedì, sono ancora in corso con gli agenti impegnati in numerose perquisizioni e sequestri, non solo a Roma ma in diverse Regioni italiane. Tra i capi dell’organizzazione emerge la figura di Pietro Cozzolino, elemento di vertice dell’omonimo clan camorristico operante a Portici-Ercolano (Napoli), già condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E tra gli illeciti c’è anche la raccolta degli indumenti usati dai cassonetti destinati dall’Ama allo smaltimento, che invece venivano rivenduti dalle cooperative ai paesi africani ed europei.

Gli illeciti

I capi dell’organizzazione ricevevano, trasportavano, cedevano e comunque gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali, con «condotte di falsità materiale e ideologica in atti pubblici». I reati sono aggravati dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 146/2006, perché secondo le indagini avrebbero fornito il loro contributo nella commissione dei reati a vantaggio di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività illecite in diversi Paesi europei e africani. Tra le altre, sono state sequestrate le cooperative New Horizons Onlus e Lapemaia Onlus e la società B&B Ecology srl che gestivano la raccolta dei rifiuti tessili speciali per conto del consorzio «Il Solco» delegato per il servizio da Ama. Tra gli arrestati c’è anche Danilo Sorgente, responsabile tecnico dell’impianto di recupero rifiuti gestito dalla New Horizons. Le cooperative smaltivano i rifiuti per conto della municipalizzata romana, ma invece di distruggerli li mandavano nei paesi poverissimi, senza igienizzarli, per rivenderli nei mercati.

Anche il fratello Aniello

Ai vertici dell’organizzazione criminale, oltre a Cozzolino, ci sarebbe il fratello Aniello, anche lui condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e latitante dal 2008. Gli arresti sono stati eseguiti a Roma, Napoli e Salerno. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali.] C’è un boss della camorra al vertice dell’organizzazione criminale dedita al traffico di rifiuti speciali smantellata da Polizia di Stato e Polizia Provinciale, nell’ambito di un’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sono quattordici gli arresti, ma le operazioni, in corso dall’alba di giovedì, sono ancora in corso con gli agenti impegnati in numerose perquisizioni e sequestri, non solo a Roma ma in diverse Regioni italiane. Tra i capi dell’organizzazione emerge la figura di Pietro Cozzolino, elemento di vertice dell’omonimo clan camorristico operante a Portici-Ercolano (Napoli), già condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E tra gli illeciti c’è anche la raccolta degli indumenti usati dai cassonetti destinati dall’Ama allo smaltimento, che invece venivano rivenduti dalle cooperative ai paesi africani ed europei. Gli illeciti I capi dell’organizzazione ricevevano, trasportavano, cedevano e comunque gestivano abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti speciali, con «condotte di falsità materiale e ideologica in atti pubblici». I reati sono aggravati dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 146/2006, perché secondo le indagini avrebbero fornito il loro contributo nella commissione dei reati a vantaggio di un gruppo criminale organizzato impegnato in attività illecite in diversi Paesi europei e africani. Tra le altre, sono state sequestrate le cooperative New Horizons Onlus e Lapemaia Onlus e la società B&B Ecology srl che gestivano la raccolta dei rifiuti tessili speciali per conto del consorzio «Il Solco» delegato per il servizio da Ama. Tra gli arrestati c’è anche Danilo Sorgente, responsabile tecnico dell’impianto di recupero rifiuti gestito dalla New Horizons. Le cooperative smaltivano i rifiuti per conto della municipalizzata romana, ma invece di distruggerli li mandavano nei paesi poverissimi, senza igienizzarli, per rivenderli nei mercati. Anche il fratello Aniello Ai vertici dell’organizzazione criminale, oltre a Cozzolino, ci sarebbe il fratello Aniello, anche lui condannato in via definitiva per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e latitante dal 2008. Gli arresti sono stati eseguiti a Roma, Napoli e Salerno. Il reato contestato è associazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti speciali.

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