Un ufficiale è morto stamani all’interno di Palazzo Marina, a Roma, lo storico edificio sul Lungotevere sede un tempo del Ministero della Marina e che attualmente ospita gli uffici dello Stato maggiore della Forza armata. Il corpo dell’uomo – il tenente di vascello Raffaele Gargiulo di 50 anni, originario di Napoli ma residente a Anacapri, sposato, un figlio – è stato trovato in una pozza di sangue nell’androne interno, ai piedi di una rampa di scale.
A dare l’allarme, intorno alle 7, alcuni dipendenti che stavano prendendo servizio. Lo stesso Gargiulo, che indossava l’uniforme, risulta essere entrato a Palazzo Marina poco prima, come faceva ogni giorno: era capo reparto infrastrutture dello Stato maggiore. L’ufficiale, secondo i primi accertamenti dei Carabinieri, che hanno una loro postazione fissa dentro il Palazzo, sarebbe precipitato da una tromba delle scale del quarto o, più verosimilmente, quinto piano, dove si trova il suo ufficio. In particolare, Gargiulo potrebbe essere caduto da un parapetto delle scale, facendo un volo di molti metri. L’ufficiale sarebbe morto sul colpo: la magistratura ha comunque disposto l’autopsia, in programma al policlinico Gemelli. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti. Allo stato viene escluso che l’ufficiale possa essere stato spinto da altre persone, mentre l’ipotesi più accreditata è quella che sia caduto dal parapetto per un incidente o in seguito ad un malore. Gli amici e i colleghi di Gargiulo non credono nemmeno all’ipotesi che possa essersi volontariamente gettato nel vuoto: l’ufficiale viene infatti descritto come un uomo “tranquillo e sereno, benvoluto da tutti”, che mai in passato ha dato segni di sconforto. Nessuna lettera o altri indizi sono stati trovati che possano far pensare ad un possibile suicidio. L’area dove è stato trovato il corpo è stata transennata, per consentire i rilievi e gli accertamenti degli investigatori.