“I territori campani a Nord di Napoli e a Sud di Caserta sono stati in questi anni terribilmente e incredibilmente feriti e violentati da milioni di tonnellate di rifiuti industriali, altamente tossici, interrati o dati alle fiamme. Criminali senza scrupoli hanno avvelenato la terra, l’acqua, l’aria. Il disastro ambientale ben presto si è trasformato in un vero dramma umanitario. In questa striscia di terra, dove vive più di un milione e mezzo di persone, infatti, si riscontra un tasso di patologie tumorali più alto che in altre parti d’Italia”.
Lo scrivono, in una nota i vescovi delle diocesi colpite dal fenomeno: Napoli, Aversa, Caserta, Capua, Acerra, Nola e Pozzuoli. “Noi Vescovi di questo territorio, ormai noto come ‘Terra dei fuochi’, siamo seriamente preoccupati e perplessi per la sorte del popolo affidato alle nostre cure pastorali. I rifiuti industriali provenienti dal Nord Italia o anche dalle tante fabbriche campane che lavorano in regime di evasione fiscale e senza alcun rispetto per l’ambiente, distruggono la sana economia. I prodotti di qualità della nostra agricoltura oggi vengono respinti per paura o pregiudizi. Tanti giovani, inoltre, scelgono di emigrare per non condannare i figli a vivere in una terra avvelenata che ruba loro speranza, futuro e anni di vita”, denunciano ancora i presuli. La vicenda dei rifiuti incendiati nella cosiddetta ‘terra dei fuochi’ “chiama in causa non solo le istituzioni locali – che mai riusciranno a risolvere il problema se lasciate sole – ma l’intera Nazione”.
“I responsabili di tanto scempio sono da ricercare nella sfrenata corsa al denaro da parte della criminalità organizzata e di imprenditori imbroglioni e vili, assecondati da una scarsa azione di sorveglianza. Il fatto che più ci angoscia è che nelle nostre Diocesi il cancro miete vittime innocenti più che altrove. E’ una vera ecatombe. Siamo davanti a una ingiustizia somma. I campani della ‘Terra dei fuochi’ sono italiani ed europei e reclamano gli stessi diritti dei loro connazionali”.
“Facendoci voce della nostra gente, chiediamo maggiori controlli e sorveglianza, per impedire che nelle nostre campagne si continuino a sversare, interrare e incendiare materiali industriali tossici e nocivi. Per contrastare questo fenomeno continuo e dilagante chiediamo che si usino tutte le forze investigative e di polizia e tutte le moderne tecnologie, dalla videosorveglianza al controllo via satellite”.
Chiediamo maggiori controlli sulle aziende in nero che più di altre hanno responsabilità nello smaltimento illecito dei rifiuti e un inasprimento delle pene per questi reati. Chiediamo che anche le regioni del Nord si assumano la responsabilità per i danni che i loro rifiuti hanno prodotto nella nostra terra”, aggiungono i vescovi. “Ma chiediamo, soprattutto, la bonifica del territorio e una maggiore attenzione alla salute degli abitanti di questi nostri territori martoriati, un tempo da tutti invidiati e definiti ‘Campania felix'”, concludono i vescovi.