Un imprenditore di 45 anni è stato arrestato a Villa Literno (Caserta) dal personale del Corpo Forestale dello Stato per il reato di combustione illecita di rifiuti. L’uomo è stato sorpreso nella sua azienda operante nel settore nautico mentre bruciava rifiuti speciali all’interno di un contenitore in ferro, costituito da una gabbia delimitata da tre pannelli forati in lamiera, colmo di scarti di lavorazione riconducibili all’attività aziendale. Con lui è stata denunciata la moglie, comproprietaria della ditta. In particolare, i tecnici dell’Arpac intervenuti sul posto, hanno accertato che la combustione, da cui si è generato un fumo acre e nauseabondo, riguardava residui di legno, trucioli e listelli ammassati unitamente a pannelli verniciati, imballaggi metallici ed imballaggi di plastica. Sul posto, con il 45enne, c’erano anche due dipendenti, entrambi ascoltati dagli investigatori. L’intervento è stato effettuato dai Forestali del gruppo di lavoro ‘Terra dei Fuochi’. Nel piazzale attiguo al contenitore in cui si sprigionava il rogo, è stato poi rinvenuto un cassone scarrabile, quasi pieno, costituito da rifiuti urbani indifferenziati, scarti di legno, plastica, carta e cartone, oggetti ferrosi, rifiuti elettromagnetici; un cumulo di imballaggi metallici, costituiti da barattoli vuoti di vernice, solventi ed altri materiali utilizzati per l’attività e diversi sacchi di segatura. I materiali erano posti alla rinfusa e mancava ogni accorgimento previsto dalla legge. L’azienda è stata sequestrata, in quanto dagli accertamenti è emerso che mancava l’autorizzazione per l’esercizio dell’attività come il registro di carico e scarico, i contratto di smaltimento di rifiuti e il piano prevenzione incendi.

 

 

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