Ha riconosciuto e fatto arrestare i suoi presunti aggressori, indicando alla polizia il volto di chi – senza un motivo apparente – lo ha fatto rovinare a terra, per poi insultarlo, prenderlo a calci e pugni. Brutta storia di violenza metropolitana, per la quale sono finiti in carcere quattro presunti picchiatori. Sono stati gli uomini della Mobile, questa mattina ad arrestare Antonio Contiello (classe 1973), Francesco Di Leva (classe 2000), Donato Belardo (classe 1995) e Salvatore Morelli (classe 1991). Un episodio avvenuto lo scorso 21 febbraio in zona Corso Umberto, vittima un dipendente di un accorsato ristorante del Lungomare. Si tratta di un cittadino extracomunitario, regolarmente assunto in un ristorante pizzeria, che è stato circondato e picchiato senza un motivo. Decisivi a far scattare gli arresti, il racconto della vittima, costretto a sostenere interventi chirurgici al viso, ma anche le indagini della polizia, fondate su catturatarghe e immagini ricavate dalle telecamere. La vittima era in sella allo scooter, quando subisce le prime percosse. Ha spiegato agli agenti: “Si avvicina uno scooter, in sella al quale un uomo mi dà un pugno a sangue freddo. Non capisco, cerco di riprendermi, raggiungo gli aggressori e mi limito a chiedere spiegazioni. A questo punto vengo circondato da due scooter, in quattro mi scaraventano a terra, poi mi picchiano col calci, pugni e con l’uso del casco”. Non si esclude (anche se non è formalizzato) un movente razziale. Indaga la Procura di Napoli. Agli atti anche il referto medico dopo l’intervento di ricomposizione del viso. Ora la parola passa alla difesa. Tutti gli indagati vanno considerati non colpevoli fino a prova contraria. Difeso dal penalista Mario Angelino, Francesco Di Leva si dice pronto a dimostrare la propria estraneità al gruppo di picchiatori.