Papa Francesco è arrivato in Mongolia. L’aereo con a bordo il Pontefice è atterrato allo scalo internazionale della capitale Ulan Bator. Il Papa è stato accolto dal ministro degli Esteri. Dopo una breve cerimonia di benvenuto all’aeroporto si trasferisce alla Prefettura apostolica. Per questo suo primo giorno in Mongolia Papa Francesco non avrà altri impegni. “Invio auguri di buoni auspici a Sua Eccellenza e al popolo cinese mentre attraverso lo spazio aereo del suo Paese in rotta verso la Mongolia. Assicurandovi la mia preghiera per il benessere della Nazione, invoco su tutti voi le benedizioni divine dell’unità e della pace”. È il testo del telegramma di saluto inviato da papa Francesco, durante il suo volo, al presidente cinese Xi Jinping. E durante il suo briefing quotidiano, il portavoce del ministero degli Estri cinese, Wang Wenbin, ha detto che Pechino vuole “rafforzare la fiducia reciproca” con il Vaticano. “La Cina è pronta a continuare a lavorare con il Vaticano per impegnarsi in un dialogo costruttivo, migliorare la comprensione, rafforzare la fiducia reciproca”, ha detto il portavoce, aggiungendo che “promuoverà il processo di miglioramento delle relazioni tra i due Paesi”. Ore prima, alla sua partenza da Roma, il pontefice aveva anche inviato un telegramma di saluto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Nel momento in cui mi accingo a lasciare l’Italia per compiere la prima visita di un vescovo di Roma in Mongolia, al fine di incontrare quel nobile popolo e la piccola ma vivace comunità cattolica, desidero rivolgere a Lei signor Presidente e a tutti gli italiani il mio cordiale saluto, che accompagno con auspici di fruttuoso impegno per il bene comune e con la preghiera a Dio affinché sostenga quanti operano con iniziative di solidarietà”, si legge nel testo del telegramma. “Qualcuno mi ha chiesto di questo mio andare in Mongolia, un popolo piccolo in una terra grande. La Mongolia sembra non finire mai, e il popolo è poco numeroso. Ci farà bene capire questo silenzio, così lungo, così grande. Ci farà bene capire non intellettualmente, ma con i sensi. Farà bene ascoltare un po’ la musica di Borodin, che è stato capace di esprimere la grandezza della Mongolia”. Lo ha detto papa Francesco durante il volo verso la Mongolia, salutando in aereo i giornalisti al seguito. Il viaggio apostolico che dal 31 agosto al 4 settembre porterà il Papa in Mongolia, dal motto “Sperare insieme”, è il 43/o del pontificato e porterà a 61 gli Stati visitati da Francesco, primo Pontefice a recarsi nel Paese che vive ancora nel mito di Gengis Khan. Particolarmente lunghi e impegnativi i voli sulla tratta di circa 8.280 km tra Roma e Ulan Bator: 9 ore e mezza all’andata, 11 ore e 20 al ritorno. Sei le ore di fuso orario. Il programma prevede incontri politico-istituzionali, pastorali con la piccola comunità cattolica locale, e interreligiosi. Cinque i discorsi che saranno pronunciati dal Pontefice, tutti in italiano, nei quattro giorni di permanenza in Mongolia. I primi due giorni saranno dedicati esclusivamente all’accoglienza ufficiale. Dopo l’arrivo all’aeroporto internazionale Chinggis Khaan, sabato 2 settembre alle 9.00 locali (le 3 di notte italiane) è prevista la cerimonia di benvenuto in piazza Sukhbaatar, alle 9.30 (le 3.30 italiane) la visita di cortesia al presidente della Mongolia Ukhnaagiin Khurelsukh nel Palazzo di Stato; alle 10.20 (le 4.20 italiane) l’incontro con le autorità, con la società civile e con il Corpo diplomatico nella sala “Ikh Mongol” del Palazzo di Stato. Quindi alle 11.00 (le 5.00 italiane) l’incontro con il presidente del Grande Hural di Stato, il Parlamento monocamerale mongolo; alle 11.10 (le 5.10 in Italia) l’incontro con il primo ministro Luvsannamsrain Oyun-Erdene. Nel pomeriggio alle 16.00 (le 10.00 italiane) l’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i missionari, i consacrati, le consacrate e gli operatori pastorali nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Domenica 3 settembre, sempre nella capitale Ulaan Baatar, sono in programma alle 10.00 (le 4.00 italiane) l’incontro ecumenico e interreligioso nell'”Hun Theatre”, e alle 16.00 (le 10.00 in Italia) la messa all’interno della “Steppe Arena”. Lunedì 4 settembre, giorno conclusivo della visita, sono previsti alle 9.30 (le 3.30 italiane) l’incontro con gli operatori della carità e l’inaugurazione della Casa della Misericordia; alle 11.30 (le 5.30 italiane) la cerimonia di congedo presso l’Aeroporto Internazionale “Chinggis Khaan”; e alle 12.00 locali (le 6.00 in Italia) la partenza del Papa per Roma, con arrivo a Fiumicino previsto alle 17.20.